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Enrico Letta? «Non mi ha chiamato dopo la vittoria al ballottaggio, anzi è venuto a Benevento a sostenere il mio avversario. Non ha rispettato la nostra vecchia amicizia, se ne è fregato di me. Sono arrabbiatissimo con lui, onestamente ci sono rimasto molto male umanamente, è stato inelegante sul piano politico. E, peraltro, io ho sostenuto il Pd dappertutto in Campania, e lui che fa, viene qui a rompermi le scatole?».

Lo ha detto a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, il sindaco di Benevento Clemente Mastella. «Sono l’unico sindaco di centro eletto in questa tornata elettorale. Il voto a Benevento, le centinaia di telefonate di congratulazioni ricevute da tutta Italia, mi stimolano a creare un partito di centro a livello nazionale, perché senza questo in Italia non si vince. Voglio creare un centro che scelga, non che venga scelto. La mia opinione è quella che va rilanciato il centro e spero che anche Calenda e Renzi facciano la loro parte a livello nazionale dove anche io posso contribuire. In tanti mi stanno chiamando e qualcosa si può fare, si può tradurre politicamente in atto questo entusiasmo che ha creato la mia vittoria qui a Benevento.

Questa vittoria – ha aggiunto Mastella – ha eliminato questo soporifero malinconico abbandono di chi si trova al centro. Ora, senza troppi tatticismi sulle elezioni del capo dello Stato, bisogna ricostruire il centro in previsione delle prossime elezioni politiche. Il primo problema del centrodestra è che non può avere una coalizione alle elezioni e poi una divisione a livello nazionale, così è solo la misurazione di chi arriva prima ma sono i primi dei secondi.

Come ha detto Berlusconi, nessuno tra Salvini e Meloni può essere premier, hanno dimostrato immaturità politica. Anche questa scelta no vax, ni vax, non ha pagato. Non si può stare sia al governo che all’opposizione come fa Salvini. Questo è il motivo principale della sconfitta. E poi anche il fatto che bisogna sempre rivolgersi a candidati fuori dalla politica non funziona, di Draghi ce n’è uno tutti gli altri son nessuno.

La Dc sceglieva Guido Carli, ne metteva uno, massimo due, ma non è che tutti i tecnici sono bravi e tutti i politici sono cattivi, ci sono tecnici bravi e cattivi e politici bravi e cattivi. Adesso Salvini e Meloni faranno la prova di sottomissione e si vedranno ad Arcore, i candidati di Forza Italia almeno hanno vinto”.

“C’è tanta gente – ha aggiunto – che ha voglia di tornare a fare politica. Vedrete cosa accadrà nei prossimi giorni a partire dalla Campania. Salvini e Meloni? Ora vanno a Canossa da Berlusconi dopo che hanno fatto un suicidio politico incredibile. Possono essere leader dei loro partiti, ma non premier. La scelta del presidente del Consiglio è una cosa diversa. Il premier deve essere scelto in un’area moderata, perché le estreme non pagano».

Ha detto Mastella, incontrando i giornalisti. «Immaginate – ha continuato – dover decidere il premier tra Enrico Letta e Giorgia Meloni. Rischia di vincere Letta, anche se fino a quando non mi chiederà scusa i miei voti non li avrà perché sono rimasto male sul piano dell’amicizia essendo venuto lui a chiudere la campagna elettorale a Benevento contro di me nonostante il mio partito sia stato leale ed abbia sostenuto i candidati sindaci del Pd a Napoli e a Caserta».

«Perifano come Trump. Sono gli unici due politici al mondo che non si sono congratulati con gli avversari vittoriosi dopo l’esito del voto». Ha detto Mastella rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se avesse ricevuto una telefonata da parte del suo competitore al ballottaggio, Luigi Diego Perifano, candidato del centrosinistra.

“Eppure – ha aggiunto l’ex ministro – da ieri mi stanno chiamando da ogni angolo del Paese per complimentarsi della mia vittoria solo contro tutti». «Mi hanno telefonato diversi politici, a cominciare dal governatore della Campania Vincenzo De Luca fino a Pierferdinando Casini, i sindaci di Napoli e Caserta, ma anche personaggi del mondo dello spettacolo come Renato Pozzetto e Lino Banfi. No, Perifano non mi ha chiamato».

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