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VIBO VALENTIA – Sono di Saverio Domenico Lombardi Satriani i resti rinvenuti nel febbraio del 2013 in località “Fontana Vecchia” nel comune di Ionadi. Il Ris di Messina ha reso noti gli esiti della comparazione dell’esame del Dna tra il profilo genetico dei fratelli dell’uomo e un frammento dello scheletro rinvenuto ai piedi di un torrente.

Esito positivo, dunque. Quelle ossa sono del 61enne. Le indagini dei carabinieri agli ordini del capitano Diego Berlingieri, con il coordinamento del sostituto procuratore Michele Sirgiovanni, si erano subito indirizzate verso Satriani in virtù di due fattori: il primo è che l’uomo abitava a non molta distanza dal rinvenimento delle ossa; il secondo è che la sua scomparsa denunciata dal fratello cinque anni fa era compatibile con i tempi di decomposizione del corpo che non dovrebbero superare i due anni.

L’uomo, secondo quanto reso noto dagli inquirenti, era già noto alle forze dell’ordine poiché arrestato per l’omicidio di tre persone e il ferimento di altre, commesso insieme ad un altra persona presso una nota struttura ricettiva del Vibonese nella notte di capodanno tra il 1979 e il 1980.

Successivamente venne destinato nel manicomio criminale di Barcellona Pozzo di Gotto nel quale restò in cura prima di tornare a casa e proseguire i trattamenti, una volta uscito dal quale tornò nei suoi luoghi d’infanzia. Nel febbraio di cinque anni fa scivolò in un burrone e di lui non si seppe più nulla nonostante le ricerche di carabinieri e parenti. Fu un cacciatore a notare sotto gli indumenti quello scheletro. Il resto è storia adesso nota.

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