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Lo stabilimento Stellantis di Melfi

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Trattative a oltranza per la Stellantis di Melfi. Dopo il confronto sindacati-azienda di ieri, oggi si riprende. A settembre 2024 la prima auto elettrica

POTENZA – Si tratta, a Melfi, il giorno dopo l’incontro romano tra l’ad Tavares e il ministro Urso sul futuro di Stellantis e l’annuncio della produzione del quinto modello nello stabilimento lucano del gruppo. La giornata di ieri non è stata sufficiente a chiudere la partita in corso tra le organizzazioni sindacali e i vertici dello stabilimento lucano. Oggi si torna al tavolo, alle ore 15, nella speranza di trovare un punto di incontro che possa soddisfare le esigenze di tutti. Anche se non è semplice. Sul fronte sindacale, dopo lo sciopero unitario dei confederali dei metalmeccanici, ieri la Fiom Cgil non ha firmato il documento diffuso da Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic Confsal e Ugl metalmeccanici.

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La Fiom lucana, nella propria nota, spiega che è «preoccupata rispetto al futuro dello stabilimento Stellantis di Melfi a seguito dell’incontro che si è tenuto oggi con l’azienda». La prospettiva della produzione di un quinto modello, «su cui allo stato attuale non c’è certezza assoluta avvenga a Melfi in quanto l’azienda ha posto come condizione un efficientamento della produzione – aggiunge – avverrà a fronte di un ulteriore utilizzo del contratto di solidarietà dal 21 agosto 2023 al 4 agosto 2024 all’80% e di ulteriori trasferte a Pomigliano e a Termoli, che interesseranno 1.270 lavoratori e lavoratrici.

L’azienda ha inoltre confermato l’insourcing per alcune linee di produzione, che andranno ad impattare ulteriormente sull’indotto già provato dalla mancanza di commesse. La Fiom Cgil si è pertanto riservata di firmare l’accordo sul contratto di solidarietà e sulla gestione delle trasferte, continuando a ritenere questi ultimi degli esuberi mascherati».

La Fiom Cgil: “Firmeremo gli accorsi solo con garanzie occupazionali”

«Così come a giugno 2021, quando firmammo il contratto per la produzione dei nuovi quattro modelli – afferma la segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita – firmeremo nuovi accordi solo sulla base di garanzie occupazionali. L’utilizzo del cds può servire solo a governare la fase di transizione ma non può essere strumento di contrattazione. E’ necessario che Stellantis dia indicazioni precise sulle ricadute in termini di volumi di produzione, tenuto conto che è già stata annunciata una riduzione da 1.200 a 900 vetture da dopo agosto.

Pertanto il tavolo è stato aggiornato a domani (oggi, ndr) quando ci auguriamo l’azienda dia risposte concrete su questo punto. Ribadiamo che la Fiom Cgil è per la transizione energetica, unica strada percorribile per combattere i cambiamenti climatici, ma la transizione non può avvenire sulla base di un efficientamento che significa riduzione del personale e peggioramento delle condizioni di lavoro. Non ci accontenteremo di un aumento dei numeri di modelli che, senza indicazioni sui volumi produttivi, non sono a garanzia della tenuta occupazionale sia per lo stabilimento Stellantis che per tutta l’area industriale di Melfi».

Alla Stellantis di Melfi l’assegnazione del quinto modello

I lavori «propedeutici alla messa in produzione dei modelli elettrici» nello stabilimento di Melfi, con la nuova piattaforma Stla Medium, partiranno «con le ferie estive, già programmate dal 31 luglio e della durata di tre settimane, e poi ci sarà un’ulteriore settimana, fino al 27 agosto, di contratto di solidarietà». hanno fanno sapere, dal canto loro, Fim, Uilm, Fismic e Uglm al termine dell’incontro di ieri con il direttore dello stabilimento di Melfi e il capo del personale.

I lavori «proseguiranno anche nel mese di dicembre e si concluderanno con la fermata di agosto 2024 – hanno aggiunto le sigle sindacali, spiegando che «la direzione aziendale ha comunicato che la ripresa produttiva di settembre avverrà a partire dal 28 agosto: la prima settimana sul primo turno, la seconda settimana su primo e secondo turno, la terza settimana su primo, secondo e terzo turno; e che per i mesi di ottobre, novembre e dicembre lo stabilimento partirà a 17 turni con un impostato di 300 vetture a turno (per un totale di 900 al giorno). Per accompagnare questo processo di trasformazione, l’azienda ha richiesto un ulteriore anno di contratto di solidarietà ordinario, dal 21 agosto 2023 al 4 agosto 2024, dichiarando che nello stabilimento non ci sono esuberi strutturali ma solo congiunturali».

«Accogliamo con soddisfazione l’assegnazione del quinto modello a Melfi, che mette a riparo il futuro dello stabilimento hanno concluso -. Inoltre riteniamo che il lavoro che si sta facendo in queste ore al Ministero, che ha visto anche la convocazione delle parti sociali per fine mese, sia necessario per arrivare ad un accordo vero di transizione che possa accompagnare l’area industriale di Melfi con tutto il suo indotto».

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