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L'assessore regionale Michele Casino

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Reddito minimo prorogato di 4 mesi per 1400 lucani, provvedimento in extremis. Al via le domande per chi ha perso il Reddito di cittadinanza

POTENZA – Proroga fino al 31 dicembre prossimo per i beneficiari dell’ex Reddito minimo di inclusione. E garanzia dei pagamenti per i 960 addetti del Progetto Saap, impegnati per la manutenzione delle aree produttive della regione. Ad annunciarlo è stato l’assessore regionale allo Sviluppo economico e al Lavoro, Michele Casino, nella giornata di ieri, quella che prevedeva la scadenza del termine utile per il rinnovo dei progetti del reddito minimo di inserimento. Una boccata d’ossigeno per 1.300 persone impegnate nella varie attività, che da mesi protestano per chiedere di uscire dalla situazione di precarietà.

L’assessore Casino ha spiegato che «la Giunta regionale ha prorogato per ulteriori 4 mesi le azioni di inclusione socio-lavorativa per la platea degli ex Reddito minimo di inclusione avviate dall’amministrazione regionale nel dicembre del 2022. L’onere finanziario per garantire gli ulteriori quattro mesi – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo economico e al Lavoro – è di quattro milioni di euro, risorse del Fondo produzione 2022 – del Programma “Reddito accompagnamento alla fuoriuscita della platea ex Rmi”». Casino ha inoltre affermato che «con lo stesso provvedimento di Giunta viene dato mandato al dirigente dell’Ufficio Politiche del lavoro e Politiche giovanili alla sottoscrizione dell’addendum alla Convenzione per l’attuazione della misura».

Proroga reddito minimo, boccata d’ossigeno per centinaia di lucani

L’assessore regionale al Lavoro ha infine comunicato che «con le delibere di variazione di bilancio, la Giunta ha stanziato le somme necessarie a garantire i pagamenti dei 960 addetti del Progetto Saap». Si tratta, al momento, almeno di una boccata d’ossigeno per le centinaia di lavoratori lucani che rientrano nella platea degli ex beneficiari del Reddito minimo di inserimento, persone da anni impegnate nello svolgimento di attività di pubblica utilità nei Comuni e in altri enti. E che da tempo, insieme alle organizzazioni sindacali, chiedono incontri all’amministrazione Bardi per uscire dalla precarietà o quantomeno per ottenere maggiori garanzie di tutela. Dal febbraio scorso, peraltro, Usb e Cub hanno piazzato una tenda davanti alla regione Basilicata per far sentire la loro presenza (e protesta) quotidiana.

In base agli ultimi dati resi noti, sarebbero 1.359 i lavoratori della platea ex Rmi. Per loro e per gli ex Tis (Tirocini di inclusione sociale), nell’aprile scorso, Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato anche delle proposte per favorire l’inserimento socio-lavorativo. Proposte mai discusse, però in Regione. Per ora, c’è solo la proroga di altri quattro mesi su cui poter contare.

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