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È già alta la tensione sulle elezioni comunali in Basilicata. Guarente e la Lega scommettono sul traino delle regionali e ipotecano il bis a Potenza


POTENZA – Cinque anni fa la Lega che viaggiava sopra il 30% dei consensi concesse agli alleati dei Fratelli d’Italia, inchiodati al 6%, di indicare il candidato sindaco in diversi comuni. A parti invertite, quindi, c’è attendersi la medesima considerazione. A cominciare da Potenza città.

E’ questo il ragionamento che si è andato facendo largo negli ultimi giorni tra gli esponenti del Carroccio lucano. Mano a mano che i sondaggi, ufficiali e non, sugli orientamenti di voto confermavano un vantaggio rassicurante del centrodestra in vista delle consultazioni per il rinnovo del presidente della giunta e dei membri del parlamentino lucano. E lo sguardo si allungava sul prossimo, imminente appuntamento elettorale dell’8 e del 9 giugno. Quando si andrà al voto per designare la rappresentanza italiana nel Parlamento europeo, e le amministrazioni di in 51 centri lucani su 131. Inclusi alcuni dei più grandi come il capoluogo, Potenza, e poi Venosa, Scanzano Jonico, Tito, Nova Siri, Picerno, Marsicovetere, Pietragalla, Viggiano e Rotonda.

Una tornata di consultazioni decisiva per gli assetti politici della regione, insomma. Almeno quanto quella che ha appena consacrato Vito Bardi alla guida degli uffici di via Verrastro per altri 5 anni. Con poco più di due settimane di tempo per decidere liste e candidature, e la diffusa percezione di un possibile effetto di trascinamento del voto delle regionali a favore del centrodestra.
Al centro delle attenzioni dei salviniani c’è, ovviamente, la partita di Potenza, dove il “loro” sindaco uscente, Mario Guarente, attende da mesi l’investitura per guidare la coalizione una seconda volta.

A mostrarsi determinato a sostenere il suo primo cittadino, venerdì scorso durante la chiusura della campagna elettorale di Bardi, era stato il segretario nazionale del Carroccio in persona, Matteo Salvini.
Dal palco allestito in San Giovani Bosco, infatti, il vicepremier aveva annunciato l’intenzione di tornare a Potenza già nei prossimi giorni per visitare, al fianco di Guarente, i cantieri per la costruzione delle nuove case popolari nel quartiere degli ex terremotati, Bucaletto. E proprio Guarente ieri è stato tra i più presenti davanti alle telecamere e i microfoni di testate giornalistiche locali e nazionali per commentare l’esito dello scrutinio in corso. Elogiando il governatore Bardi e il risultato raccolto dalla coalizione di centrodestra.

«Ho dato disponibilità a essere ricandidato, ma mi atterrò alle indicazioni del mio partito, la Lega». Queste le parole ripetute più e più volte dal sindaco di Potenza. Prima di lanciare un messaggio agli alleati di Fratelli d’Italia, che è con ogni probabilità l’enunciazione della linea politica indicata da Salvini nei giorni scorsi. Dopo lo strappo consumatosi in Sardegna con la candidatura a governatore del meloniano Paolo Truzzu a scapito di un altro uscente, il governatore sardista leghista Christrian Solinas. E la clamorosa sconfitta che ne è seguita.

«Cinque anni fa a parti invertite le cose sono andate in un certo modo – ha dichiarato Guarente -, quindi adesso ci si aspetta che succeda la stessa».
Molto diverso, invece, l’umore nel campo opposto al centrodestra. Dopo la cocente sconfitta incassata dal “fronte progressista” a guida Pd-M5s, lacerato dagli scontri interni consumatisi per la designazione del candidato governatore.
Qui l’obiettivo è evitare di ripetere lo stesso errore. Per questo nell’unico comune con più di 15mila abitanti dove si andrà al voto, che è Potenza, c’è già chi pensa di adottare come modello quanto deciso nei giorni scorsi a Bari. Dopo settimane di tensioni molto simili a quelle occorse in Basilicata per le regionali. Quindi corse separate al primo turno, con due candidati sindaci diversi per il Movimento e il Pd, e un accordo per l’apparentamento, al ballottaggio, con chi andrà a contendere al centrodestra la guida del comune capoluogo.

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