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AMARONI (CATANZARO) – Non si arresta l’escalation di contagi sul territorio e in particolare intorno ai comuni di Amaroni e Girifalco. Il primo dei due rimane il più colpito dalla nuova ondata Covid, con più di 40 contagiati. Il sindaco, Luigi Ruggiero, già dalla serata di martedì, è stato ad emettere un’ordinanza urgente per la chiusura anticipata di tutte le attività commerciali di tipo B (come bar e simili), che per evitare il dilagare delle positività, esploso dopo Natale, dovranno chiudere entro le 20.

Stop a tutte le feste private e al mercato settimanale di paese. L’amministrazione ha già ricevuto i messaggi di solidarietà dei sindaci dei comuni limitrofi. Si è anche costituito spontaneamente un comitato per il supporto sociale alle famiglie in quarantena o colpite da Covid. L’iniziativa è partita dall’ex sindaco di Amaroni, l’avvocato Arturo Bova, che ha rilanciato la proposta sui social per formare un gruppo di volontari al fine di fornire supporto necessario alle persone in difficoltà.

Il Comitato mapperà le esigenze territoriali, d’accordo col comune, assistendo i cittadini bisognosi. I volontari s’incontreranno oggi pomeriggio, alle 17, presso i locali parrocchiali, messi a disposizione dal sacerdote don Roberto Corapi, anche lui in pericolo contagio, sottopostosi a tampone rapido risultando negativo nella giornata di ieri, oggi effettuerà il molecolare per escludere ogni rischio.  

Decisamente preoccupante anche il quadro nella vicina Girifalco, fino a ieri a quota 24 contagi tra test rapidi e molecolari. Ci sono tuttavia diverse persone in quarantena, sia con ufficializzazione dall’Asp, che fiduciaria per contatti con positivi. L’amministrazione lamenta l’estrema lentezza nel rilevamento delle positività, gap che mette a rischio la sicurezza pubblica, non avendo piena contezza della diffusione virale e non potendo predisporre ulteriori eventuali misure.

Nella giornata di ieri, per la terza volta consecutiva, il comune ha scritto all’Asp e alla Protezione Civile per il montaggio di una tenda triage. Si ipotizza che i casi, come ad Amaroni, possano essere più di quelli noti e in rapida crescita, in vista anche del Capodanno. Si temono le feste tra le mura domestiche, troppo rischiose ma altrettanto frequenti.

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