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La sede della Regione Calabria

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La Regione Calabria dice “No” allo stralcio parziale delle tasse. Resta la rottamazione quater che consente al contribuente di non pagare interessi e sanzioni

Non è vero che sono solo gli enti guidati dal centrosinistra a dire no allo stralcio delle cartelle sotto i mille euro. Nelle scorse ore la Regione Calabria ha deciso di non aderire alla misura, introdotta dall’ultima legge di Bilancio dello Stato, ‘firmata’ dal governo Meloni.

Una misura che, per gli enti diversi da quelli statali (dunque Regioni e Comuni), prevede lo stralcio parziale: l’annullamento automatico riguarda solo interessi e sanzioni per le cartelle – entro i mille euro – dovute tra il 2000 e il 2015. Il capitale, invece, e i rimborsi dovuti per spese di notifica e procedure esecutive vanno pagati dal contribuente moroso, a differenza di quanto previsto per le cartelle dovute ad amministrazioni statali, agenzie fiscali ed enti pubblici previdenziali (qui lo stralcio è totale).

La Regione ha scelto di non aderire alla procedura per due ragioni. La prima è che misure di questo tipo «secondo dati da più parti acclarati (Commissione Ue, Ministero dell’economia e delle finanze, Agenzia delle entrate), determinano un impatto negativo» sul comportamento dei contribuenti e in particolare «sulla loro propensione ad adempiere per il futuro, in quanto diminuiscono la fiducia dei cittadini che regolarmente pagano le tasse, minando la credibilità della Pubblica Amministrazione nella riscossione, mentre potrebbero incentivare i contribuenti non in regola a continuare ad evadere gli obblighi, sperando in una futura agevolazione».

IL CONTRIBUENTE POTRÀ RICORRERE ALLA ROTTAMAZIONE IV

La seconda ragione che spinge la Regione a dire no allo stralcio è la previsione, nella stessa manovra di bilancio, della rottamazione quater. Si tratta di una procedura di definizione agevolata che consente al contribuente (previa adesione) di saldare i conti con l’erario, per i tributi dovuti dal 2000 al giugno 2022, senza pagare interessi e sanzioni e, volendo, rateizzando in cinque anni. Una misura, questa, che la Regione ritiene più vantaggiosa per le proprie casse e per i contribuenti. La somma delle due misure invece (rottamazione, che non si può rifiutare, e stralcio) potrebbe avere «ripercussioni negative sul bilancio».

Cosa cambia per chi riscuote tra stralcio e rottamazione? In fondo si tratta per entrambe le misure di rinunciare solo agli interessi. Le differenze, però, ci sono. Nel primo caso la possibilità che il contribuente moroso saldi comunque il capitale è considerata remota. Una volta libero da interessi e sanzioni è molto probabile che continui a dimenticarsi di quella vecchia cartella. Nel caso della rottamazione, invece, il contribuente ha un ruolo attivo. È lui che deve chiederla all’Agenzia delle Entrate , in via telematica, entro il 30 aprile 2023. Si presume, quindi, che sia interessato a saldare i suoi debiti con il fisco.

C’è poi anche un aspetto di natura contabile. Con lo stralcio dal 31 marzo gli enti devono cancellare dai propri bilanci le partite relative a interessi e sanzioni su un bel cumulo di cartelle fino al 2015. Con la rottamazione il percorso è più graduale.

STRALCIO TASSE, IL “NO” DELLA REGIONE CALABRIA. E I COMUNI?

In Calabria hanno scelto di non aderire capoluoghi come Cosenza e Reggio Calabria. Nel primo caso il Comune è in dissesto e la scelta è stata della commissione straordinaria per «il potenziale impatto negativo sulle casse dell’ente». Tra i Comuni che hanno invece aderito Catanzaro, Cassano e Corigliano Rossano. Gli enti potevano inviare le comunicazioni di non adesione alla misura entro il 31 gennaio.

COME FUNZIONA LA ROTTAMAZIONE QUATER

La procedura consente di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti “Rottamazioni” che risultano decadute per mancati pagamenti. La definizione agevolata consente di versare il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio. Le multe stradali potranno essere estinte senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio.

La domanda va inviata in forma telematica all’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile 2023. L’Agenzia invierà entro il 30 giugno 2023 la comunicazione con l’esito della domanda, l’ammontare delle somme dovute ai fini della definizione e i bollettini di pagamento in base al piano di rate scelto in fase di adesione. È possibile infatti pagare in un’unica soluzione oppure dilazionato in un massimo di 18 rate in 5 anni. Le prime due, di importo pari al 10% delle somme complessivamente dovute, andranno saldate entro il 31 luglio e 30 novembre 2023. Le restanti rate, ripartite nei successivi 4 anni, andranno saldate il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre di ciascun anno a decorrere dal 2024. In caso di pagamento rateale saranno dovuti dal 1° agosto 2023 interessi al tasso del 2 per cento annuo. Se il contribuente salta una rata perde tutti i benefici previsti dalla procedura.

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