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Il pronto soccorso dell'ospedale dell'Annunziata a Cosenza

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COSENZA – Venticinque dirigenti medici da reclutare a tempo indeterminato. E questo a fronte di ventuno cessazioni alla fine del 2021. Assunzioni la maggior parte da concentrare nel Pronto soccorso e la nuova area Obi (osservazione breve intensiva) da venti posti letto.

E’ il succo del piano assunzioni rimodulato dell’ospedale Annunziata di Cosenza, dopo il via libera di Occhiuto in qualità di commissario ad acta il 10 gennaio scorso, cinque giorni dopo l’invio della richiesta da parte della commissione straordinaria alla guida dell’azienda ospedaliera. Pochi giorni fa il collegio di direzione ha deliberato i profili necessari con urgenza, fermo restando che diversi reparti ospedalieri resteranno sotto organico rispetto ai fabbisogni dello stesso piano assunzioni.

L’ospedale, a fronte di 1.617 persone in servizio al 31 dicembre 2021, stima complessivamente 45 direttori responsabili, 555 dirigenti medici e 34 dirigenti non medici per un servizio ottimale. Ma, come sempre, la coperta è molto corta sul fronte risorse disponibili.  Nel frattempo le 25 figure aggiuntive autorizzate riguardano sette medici al pronto soccorso, dove al momento stando al piano assunzioni ci sarebbero 18 persone in servizio su un fabbisogno di trenta. In realtà gli effettivi in servizio sarebbero otto.

L’area critica dell’intero ospedale è al centro della bufera da oltre un anno, nelle ultime settimane è stato stipulato un protocollo con l’Asp di Cosenza per fornire personale per almeno un anno nei reparti di Pronto soccorso e avviata una richiesta di intervento per tre mesi rivolta a cooperative di medici o agenzie interinali. Nel piano c’è poi un dirigente medico in cardiologia, altro reparto chiave con 14 medici in servizio su 17 in fabbisogno.

L’idea di trasferire alcuni dei dottori in box di cardiologia H12 all’interno del Pronto soccorso ha alimentato ulteriori frizioni tra i camici bianchi e la dirigenza nelle ultime settimane. Uno soltanto anche a neurologia dove sono in servizio undici medici su sedici necessari. E ancora un medico per reparto in chirurgia generale, chirurgia pediatrica, direzione medica presidio unico, urologia, medicina trasfusionale, geriatria, malattie infettive, gastroenterologia, diagnostica per immagini, neonatologia.

A interrompere la sfilza unica c’è anestesia. Due le figure, uno dei quali da destinare a terapia del dolore. E ancora: un dirigente medico ad ematologia, uno patologia clinica, uno neurochirurgia e uno soltanto per chirurgia toracica.

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