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COSENZA – È arrivato all’Annunziata di Cosenza il Tocilizumab, nella composizione in fiale. Nella UOC di Malattie Infettive e Tropicali, diretta dal dottore Antonio Mastroianni prosegue la somministrazione del farmaco per l’artrite reumatoide che si è rivelato efficace nella cura della sintomatologia COVID-19.

«Da oggi – ha detto Mastroianni – procederemo a somministrare il Tocilizumab per via endovenosa al dosaggio di 8 mg/kg, secondo il protocollo cinese. Saranno trattati otto pazienti che presentano allo stato, condizioni di insufficienza respiratoria severa».

Il farmaco, giunto nel nosocomio brutio direttamente dalla casa farmaceutica Roche, già utilizzato nel trattamento del COVID-19 in alcuni ospedali italiani tra i quali l’ Ospedale Cotugno di Napoli, sta dando risultati incoraggianti. «Il Tocilizumab è un anticorpo che inibisce l’interleukina 6, una citochina coinvolta nel processo infiammatorio associato all’artrite reumatoide. Il farmaco – ha spiegato il dottor Mastroianni – in sperimentazione in 14 ospedali a Wuhan, entro pochi giorni, ha avuto effetti importanti sulla sintomatologia COVID-19: la febbre si è risolta e tutti i restanti sintomi sono migliorati in maniera importante. Quindici dei 20 pazienti (ovvero il 75%) hanno richiesto un minore flusso di ossigeno ed 1 paziente non ha più richiesto la ossigenoterapia. La Tc del torace ha dimostrato la risoluzione delle opacità polmonari in 19 pazienti (90%)».

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L’ ospedale di Cosenza che è entrato nel protocollo di sperimentazione ed è in contatto quotidiano con l’equipe del prof. Paolo Ascierto del Cotugno di Napoli, è stato l’unico presidio ad utilizzare, in emergenza, la formulazione sottocutanea del farmaco Roche che, ha dichiarato il direttore di Malattie Infettive «ha già dato risultati incoraggianti, soprattutto nei pazienti con insufficienza respiratoria acuta di grado moderato. In osservazione, da verificare nei prossimi giorni, i risultati nei pazienti giunti in ospedale, già in malattia molto avanzata. Ci aspettiamo – ha concluso Mastroianni – nei pazienti trattati da oggi con la formulazione endovenosa, miglioramenti ancora più importanti». Nelle prossime 72 ore la prima verifica dell’esito della somministrazione.

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