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Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto

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COSENZA – A chi, in campagna elettorale, gli chiedeva della futura giunta, Roberto Occhiuto rispondeva con un sorriso. «Mi preoccupa più trovare bravi manager che assessori», diceva. Il presidente sin da allora inseguiva l’idea di trasformare gli indolenti uffici della Regione in una macchina burocratica all’altezza dei sogni (politici) che ha per la Calabria. Un sogno, sembrava all’epoca, visti i ristretti margini di manovra che la legislazione italiana prevede per lo spoil system.

Ma da allora ad oggi molte cose sono cambiate. Fra queste il fatto che è stato appena varato il nuovo decreto Brunetta, meglio conosciuto come il Pnrr 2 che punta a modernizzare la pubblica amministrazione. In particolare il decreto, fra le altre cose, consente alle istituzioni ed agli enti della pubblica amministrazione di assumere, per chiamata diretta, con contratti di collaborazione, le figure funzionali alla gestione dei programmi. Il che significa, in buona sostanza, il via libera all’assunzione di dirigenti esterni in numero non più limitato.

E così la giunta Occhiuto si è subito messa al lavoro. Nella seduta di venerdì sera ha approvato  il nuovo piano di fabbisogno del personale della Regione per il triennio 2022-2024. Si tratta di un piano poderoso che prevede uno stanziamento di risorse pari a 14 milioni di euro. L’assessore all’Organizzazione e alle risorse umane, Filippo Pietropaolo, traduce questo finanziamento in circa 300 nuove assunzioni e stabilizzazioni. In particolare la «Regione si doterà – si legge in una nota stampa della giunta – di nuovi 11 dirigenti e due dirigenti generali, interni ed esterni. Nello specifico, avremo nei prossimi due anni la stabilizzazione di 24 figure lavorative con i requisiti della legge Madia e 230 assunzioni attraverso la valorizzazione delle esperienze di lavoro in Regione e in Azienda Calabria Lavoro, così come previsto dall’emendamento Cannizzaro».

«Con il nuovo fabbisogno del personale – ha sottolineato il presidente Occhiuto – daremo più slancio alla macchina regionale con nuove assunzioni, molte stabilizzazioni e l’innesto di figure apicali nell’amministrazione. Una delle mie priorità è stata fin da subito quella di rendere produttivi i Dipartimenti e dare dignità a tanti lavoratori, giovani e precari». «Ci attendono mesi impegnativi, e le sfide che abbiamo davanti vanno affrontate con determinazione, senza tentennamenti, e avendo una struttura burocratica in grado di supportare al meglio l’azione del governo regionale», ha concluso.

Ma l’opera di riorganizzazione della struttura burocratica non è finita mica qui. Anzi, la parte più interessante risiede nella delibera di giunta regionale che modifica l’organizzazione interna della macchina burocratica. Il nuovo organigramma va a modificare la precedente organizzazione così come era stata disciplinata da Mario Oliverio. In pratica con questo nuovo regolamento tutti i direttori  generali dei vari dipartimenti non afferiscono più ai singoli assessori, ma direttamente al presidente della Giunta. In questo modo si svuotano di molto le competenze dei vari esponenti della giunta e si arriva ad un nuovo accentramento di funzioni nelle mani del presidente che diventa garante non solo degli indirizzi politici generali, ma anche dell’attività amministrativa. Una sorta di super direttore generale, insomma.

Se combiniamo i due fenomeni ovvero la possibilità di nominare ben undici dirigenti fra interni ed esterni e la nuova organizzazione, Occhiuto ha tutta la possibilità di mettere a registro la burocrazia regionale. E’ la prima volta nella storia della Regione che avviene un simile accentramento di poteri. Un grande potere quindi per Occhiuto, al quale ovviamente si accompagna una responsabilità da far tremare i polsi.

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