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ACQUARO (VIBO VALENTIA) – Un arresto cardio-respiratorio sarebbe stata la causa del decesso di Antonio Silipo, il pensionato 78enne residente a Boscoregio, località del comune di Dinami, il cui corpo è stato rinvenuto semi-carbonizzato nel suo fondo agricolo la sera del 17 agosto scorso dai familiari che non l’avevano visto rincasare (LEGGI).

Una tragica fatalità, tant’è che il medico legale, dopo l’esame cadaverico, ha disposto la consegna delle spoglie alla famiglia.

Il cadavere è stato notato nella radura del fondo agricolo della vittima in quanto quest’ultima vi si era recata – per come sostenuto dai congiunti – per spegnere l’incendio che l’aveva interessato nel pomeriggio.

Tentativo fatale in quanto l’anziano di Acquaro è stato dapprima circondato dalle fiamme che non gli hanno lasciato scampo e poi è stramazzato al suolo per l’inalazione del denso fumo. Quando le fiamme lo hanno attinto, il corpo ormai era privo di vita.

Nel momento in cui i parenti di Silipo sono giunti sul posto, notando la sagoma della vittima, l’incendio assassino era ancora in corso, tant’è che i vigili del fuoco hanno operato fino alle 3.00 di notte prima di averne ragione.

Una morte orribile, purtroppo non l’unica in questa estate rovente a tutte le latitudini della Penisola. Tuttavia, ieri, il personale del 115, coordinato dal comandante provinciale Alessandra Rilievi ha potuto in parte tirare il fiato visto che gli interventi – complice anche una flessione delle temperature africane rispetto ai giorni precedenti – sono fortunatamente diminuiti.

Ad ogni modo, l’unità di crisi istituita dal Prefetto Roberta Lulli continua attentamente a monitorare tutto il territorio vibonese, anche alla ricerca dei piromani, nella speranza che il peggio sia ormai davvero alle spalle.

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