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Maria Giovanna Maglie

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Immaginava una piscina dove in luogo dell’acqua ci fosse champagne, dove appunto farvi una bracciata e un sorso – un sorso e una bracciata – e così nuotare con l’eleganza degli eccentrici. Abitava le caserme per capovolgerle, come il PCI, l’Unità e la Rai, tutte fortezze di inamovibili da cui lei si muoveva per non tornarvi mai più. Era popolo e non era establishment pur essendo lei Imperatrice. Quando ebbe ad affacciarsi dal palco di un comizio tricolore si prese gli applausi di tutta la folla per via di un comandamento, di un atteggiamento o – più precisamente – di un urto: credo!, disse. E tutta quella gente ebbe a credere. Fu in piazza San Giovanni, a Roma, dove come è proprio delle star lei fece alzare un boato. Nel lungo tempo della malattia fu riservata. Ne fece una vaghezza, giusto una sbadataggine. Com’è proprio di un’Imperatrice. Maria Giovanna Maglie, Venezia 1952 – Roma 2023.


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