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Il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga

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«PRIMA si parte meglio è». I governatori già scalpitano alla notizia del via libera dell’Aifa alla terza dose vaccinale anti Covid.  E sono pronti a convocare i “prescelti”, una volta ottenuto il placet. E’ quanto emerso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.  Concetto ribadito successivamente al ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini nel corso della Conferenza Stato-Regioni. Il governo ha già fissato il cronoprogramma.

Dopo gli immuno-compromessi, che saranno vaccinati a fine settembre, toccherà agli over 80, con precedenza agli ospiti delle Rsa, da vaccinare a dicembre. «Se è stato dato l’ok alla terza dose di vaccino perché è utile, soprattutto nei soggetti più fragili, penso che dobbiamo correre e iniziare subito, perché noi non dobbiamo perdere tempo – ha sottolineato il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga – stiamo vedendo soprattutto in immunodepressi che i vaccini hanno una formazione di anticorpi che decade molto velocemente – ha aggiunto – La terza dose aiuta ad alimentare il sistema immunitario e a difendere le persone più fragili dal Covid. Partiamo, noi siamo pronti».  

Sul fronte vaccinazione i governatori chiedono un maggiore coinvolgimento da parte del governo. Inoltre durante il confronto Fedriga ha ribadito la sua contrarietà al Green pass sui mezzi pubblici per le difficoltà di applicazione e tornerà a chiedere una adozione mirata di tamponi salivari gratuiti per alcune categorie, a partire dalla scuola.

LAVORO

Un processo di rafforzamento dei Centri per l’impiego. Un piano straordinario per il quale le Regioni chiedono una maggiore collaborazione istituzionale. E’ stato questo l’obiettivo di una informativa della Commissione lavoro, coordinata dall’assessora Alessandra Nardini delle Regione Toscana, alla Conferenza delle Regioni, presieduta da Massimiliano Fedriga.  

Nonostante che le linee guida per l’attuazione a livello regionale del Piano e per le modalità di rendicontazione della spesa siano state rese disponibili dall’amministrazione centrale solo nel mese di settembre 2020, la maggior parte di loro ha approvato in via definitiva il piano regionale attuativo del Piano straordinario nazionale. «Questo ritardo nella definizione delle linee guida nazionali ha condizionato inevitabilmente l’operatività delle Regioni, che hanno potuto quindi definire in modo compiuto i propri dispositivi solo a partire dall’ultimo trimestre del 2020, in alcuni casi procedendo all’aggiornamento dei piani inizialmente definiti», è stato sottolineato dalla Commissione Lavoro.  

Sta di fatto che le Regioni, per un concreto e radicale rafforzamento professionale dei Centri, contano di superare nel mese di dicembre 2021 le 4.500 unità a fronte dell’obiettivo di arrivare ad oltre 11.000 operatrici e operatori aggiuntivi «ma va ricordato e rimarcato che il rallentamento nell’espletamento delle procedure concorsuali per l’assunzione del personale è stato dovuto all’irrompere della pandemia e al fatto che i concorsi pubblici sono stati sospesi per legge per quasi tutto il 2020, impedendo così anche il completamento delle procedure già avviate, senza contare che il contingentamento delle presenze ha reso i concorsi più lunghi e complessi, con particolare riferimento alle prove scritte».  

Per le Regioni è inoltre fondamentale la copertura stabile degli oneri di funzionamento connessi alle assunzioni di personale. «A questo proposito si attende il decreto di riparto di tale stanziamento che, essendo previsto solo per l’anno 2021, non appare risolutivo della problematica. In tal senso le Regioni hanno più volte presentato proposte emendative per superare tale impasse – ha sottolineato la Commissione lavoro – Appare poi urgente un’azione condivisa per l’adeguamento delle sedi e dei locali adibiti a Centri per l’impiego per i quali si registra un avanzamento della spesa ancora contenuto. Infine occorre uno sforzo condiviso per rafforzare le competenze tecniche e gli organici dei Centri per l’impiego e delle Agenzie regionali».  

Le Regioni sono inoltre in attesa di riprendere rapidamente il lavoro con il ministro Andrea Orlando sulla definizione del Programma di garanzia di occupabilità dei lavoratori (Gol) e ribadiscono la volontà al confronto sulla riforma degli ammortizzatori sociali attualmente in redazione, visto la stretta correlazione con le politiche attive.

TURISMO

Ieri la Conferenza delle Regioni e della Province autonome ha anche indicato gli assessori che faranno parte del Comitato permanente di promozione del turismo in Italia: Daniele D’Amario per l’Abruzzo, Giovanni Berrino per la Liguria, Andrea Corsini per l’Emilia-Romagna, Felice Casucci per la Campania, Valentina Corrado per il Lazio,  Francesco Acquaroli per le Marche, Manlio Messina per la Sicilia e Massimo Bray per la Puglia.


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