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Un risarcimento danni che deve essere «molto elevato», è stato chiesto dall’avvocato Fabio Cutrupi, legale di parte civile per la Regione Calabria nel processo a presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio del vice presidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno, che si sta svolgendo a Locri. Una somma, non quantificata, che, ha spiegato l’avvocato, deve essere «da simbolo per il danno arrecato e da monito per il futuro», in quanto la Regione come ente «non si potrà più avvalere delle qualità morali e politiche di Fortugno» e rappresenta «tutti i calabresi che hanno subito un danno gravissimo dal delitto». Stamani hanno parlato anche gli avvocati Francesco Moio, legale di parte civile di Giuseppe Fortugno, fratello di Francesco, e Evelina Cappuccio per il Comune di Locri. Nel pomeriggio cominceranno le arringhe. Il primo a parlare sarà il difensore di Alessio Scali, per il quale l’accusa ha chiesto tre anni e sette mesi per associazione mafiosa. Dell’omicidio sono accusati Alessandro e Giuseppe Marcianò, padre e figlio, ritenuti i mandanti del delitto; Salvatore Ritorto, accusato di essere l’autore materiale, e Domenico Audino, al quale viene contestato anche un tentato omicidio compiuto a Locri, per i quali l’accusa ha chiesto l’ergastolo. Nel processo sono imputati anche, con l’accusa di associazione mafiosa, Vincenzo Corì (l’accusa ha chiesto la condanna a 16 anni), Carmelo Dessì (12 anni), Antonio Dessì (otto anni) e Alessio Scali (tre anni e sette mesi).

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