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VIBO VALENTIA – Nessuna notizia per oltre 24 ore da parte di Pino Masciari, l’ex imprenditore edile calabrese, oggi testimone di giustizia, le cui dichiarazioni rese nel corso dell’ultimo decennio alla magistratura in numerosi processi anche fuori dalla Calabria hanno consentito la condanna, in diversi casi in via definitiva, di diversi malavitosi per i reati di estorsione usura e, cosa più rilevante, associazione mafiosa.

Solo in tarda serata, dopo ore d’ansia, l’uomo è riapparso. Sul suo blog ne è stato dato l’annuncio con un post stringato, firmato “gli amici di Pino Masciari”. Nel testo si legge: “Pino è tornato, finalmente! Ci teniamo a dare la notizia così da traquillizzare tutti coloro, e sono tantissimi, che hanno chiesto notizie in questi due terribili giorni. Ringraziamo tutti coloro che sono stati vicini a Pino ed alla sua famiglia, e rimandiamo alla giornata di domani il comunicato stampa attraverso il quale Pino spiegherà l’accaduto”.

Sabato, quindi, si saprà come è andata la vicenda che ha richiamato l’attenzione mediatica su Pino Masciari. A lanciare l’allarme è stata la moglie, Marisa, che ha denunciato che l’ex imprenditore non dava notizie di sé da giovedì mattina. Masciari proprio in virtù delle sue dichiarazioni ormai da anni vive sotto scorta in una località segreta. Secondo quanto ha riferito la consorte, Masciari, da Bologna (dove si trovava per essere presente alla cerimonia ufficiale con cui gli è stata conferita la cittadinanza onoraria), si è spostato, sempre sotto sorveglianza e con al seguito gli uomini della scorta fino a Cosenza. Qui ha preso parte ad alcune manifestazioni. 

E’ in mattinata che comincia ad infittirsi il giallo. L’uomo, infatti, ha chiamato la moglie per comunicargli di essere stato lasciato in Calabria dalla scorta, in una situazione, quindi, di estremo pericolo. «Da ieri mattina – afferma ancora Marisa Masciari – non ho più avuto contatti telefonici con mio marito ed ho pertanto segnalato la cosa alle autorità. L’ultima volta che gli ho parlato – aggiunge – mi è sembrato preoccupato». 

Secondo le ricostruzioni, lunedì scorso il testimone di giustizia, insieme alla moglie, era partito per Bologna dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria. «La moglie è tornata a casa – racconta ora l’assessore alla legalità del Comune di Bologna, Nadia Monti, – e il marito ha proseguito per Corigliano in Provincia di Cosenza. Il 23 maggio aveva partecipato a dibattiti sulla legalità e a una rappresentazione teatrale tratta dal libro che ha scritto con la moglie. Da lì più alcuna notizia. Certamente tutte le ipotesi restano aperte e affrettare le conclusioni sarebbe sbagliato, ma sapendo che l’imprenditore nella sua regione denuncia usurai e cosche e che da quel momento la sua vita è a rischio – ha concluso – la situazione ci preoccupa fortemente».

Preoccupato si è detto anche il deputato di Futuro e libertà Fabio Granata, vicepresidente della Commissione Antimafia che definisce la vicenda «inquietante»: «Presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno – dice Granata – per chiedere doverose spiegazioni sulla motivazione che ha portato alla revoca del programma speciale di protezione nei confronti di un imprenditore calabrese che ha denunciato alle autorità competenti esponenti di spicco della criminalità e anche alcuni politici collusi con l’associazione malavitosa».

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