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Dal contrasto alla «cancrena» dell’economia sommersa» alla tutela del «brand Made in Italy», dal contributo «alla crescita economica» e «alla salvaguardia della sicurezza dei cittadini», fino al «fondamentale sforzo» per fronteggiare la pandemia: nel giorno della presentazione del “Libro Blu”, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, diretta da Marcello Minenna, riceve il plauso del premier Giuseppe Conte, del ministro delle Finanze, Roberto Gualtieri, e del presidente del Senato, Elisabetta Casellati, per i risultati raggiunti nell’ultimo anno.

Nei mesi più duri del Covid, l’agenzia ha svolto un ruolo di prima linea nei porti e negli aeroporti, come ha riconosciuto il premier, perché «fosse tempestivamente disponibile» il materiale sanitario necessario, garantendone la sicurezza. «Milioni di mascherine sono ferme nei depositi perché non avevano i requisiti», ha raccontato Milena, ricordando che «in meno di 5 mesi, durante l’emergenza, sono stati sdoganati 3 miliardi di dispositivi di protezione individuali e migliaia di respiratori».

Da uno sforzo straordinario in un momento eccezionale, all’impegno “ordinario” dell’Agenzia nella lotta all’illegalità. «L’economia sommersa è una cancrena per l’economia reale di un Paese moderno e democratico – ha affermato il direttore generale, sottolineando che la contraffazione delle merci «non riguarda solo prodotti griffati ma anche generi alimentari, in cui si mistifica l’origine spesso per pregiarsi del Made in Italy. Ma ciò che è più grave sono i beni di largo consumo che per il mero contatto fisico sono pericolosissimi, e non è solo abbigliamento, ma anche giocattoli per i più piccoli».

Intanto, nel 2019 è stato pari a oltre 75,7 il contributo dell’Agenzia alle casse dell’Erario, dove la quota più rilevante, con 34,2 miliardi, è arrivata dalle accise sui prodotti energetici e sugli alcolici, seguita con 16,2 miliardi assicurati da accise e dazi doganali sull’import e l’export, a cui si aggiungono poi tabacchi per 13,9 miliardi – settore che ha registrato un calo nella domanda pari a 1,2 milioni di kg – e i giochi per 11,4, circa la metà dei 19,45 miliardi che gli italiani hanno investito complessivamente tra lotterie, lotto e slot machine.

Nel 2019, grazie ai controlli sugli scambi import ed export e alle verifiche in fase di sdoganamento, si è registrato un incremento in termini di maggiori diritti accertati del 6,4%, per un importo complessivo di oltre 1,9 miliardi di euro nel 2019. L’Iva resta l’imposta più soggetta a frode, anche in dogana, con maggiori diritti accertati per 981,23 milioni sugli scambi intracomunitari, a cui si possono aggiungere altri 144 milioni accertati su frodi carosello, con al centro sempre l’imposta sul valore aggiunto. Seguono, poi, le accise con 348 milioni e il plafond su importazioni ed esportazioni con altri 195,3 milioni. Altri 300 milioni si riferiscono ad illeciti su giochi, tabacchi o dazi. L’attività antifrode ha portato, poi, al sequestro di 10.123 tonnellate di prodotti, di cui 9,5 sono sostanze stupefacenti.


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