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“Che cosa fare per lo sviluppo della nostra provincia con i fondi del Recovery plan?” si interroga Luigi Fiorentino, presidente del Centro Dorso apprendo il dibattito con le associazioni. L’obiettivo è individuare le linee strategiche per lo sviluppo da sottoporre alle istituzioni, essere propositivi, stimolare il confronto. Il Recovry vale il futuro dell’Irpinia.

“Chiediamo – spiega Nunzio Cignarella, vicepresidente del Centro Dorso – che l’Irpinia sia una provincia ordinaria, dove le piogge non causino sempre frane e allagamenti, gli ospedali sia attrezzati, sia possibile spostarsi da un luogo all’altro della provincia in tempi accettabili. Chiediamo, dunque, condizioni di ordinaria vivibilità. Tanti gli spunti di riflessione emersi dal confronto. Ed è importante che quanto emerso da questo dibattito non resti qui ma produca frutti capaci di tramutarsi in progetti”.

Ma a che punto sono i fondi del Recovery? Le istituzioni europee hanno fatto la loro parte per portare l’Unione fuori dalla crisi economica generata dalla pandemia di Covid-19, e ora la parola spetta agli Stati membri per far sì che il massiccio piano di ripresa venga messo in atto nel più breve tempo possibile. Se il calendario verrà rispettato, l’Ue sarà in grado di erogare i primi fondi del Recovery plan già entro metà anno. E’ il messaggio che i vertici dell’Ue hanno rivolto ai 27 Paesi del blocco nel giorno in cui il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, e Antonio Costa, premier del Portogallo (che detiene la presidenza di turno del Consiglio), hanno firmato il regolamento sul Recovery fund, approvato dal Pe nei giorni scorsi, alla presenza della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Tutti e tre i leader hanno sollecitato i parlamenti nazionali a ratificare quanto prima la decisione sulle risorse proprie in modo tale da permettere alla Commissione europea di raccogliere sui mercati il capitale necessario per finanziare il pacchetto Next Generation Ue, definito da von der Leyen un “alleato” e una “speranza” nella lotta contro la crisi economica e anche “un’opportunità unica per gli Stati membri di lavorare insieme sulle nostre priorità”. “Facciamo appello agli Stati membri affinché ratifichino quanto prima la decisione sulle risorse proprie”, ha detto la ex ministra tedesca in conferenza stampa.

Dopo l’ok dai 27 la Commissione europea andrà sui mercati, raccoglierà i soldi e li erogherà, ha spiegato von der Leyen, sottolineando che “per metà anno, dovremmo essere in grado di erogare i primi fondi”. Da quello che sappiamo, c’è la garanzia che per l’inizio di aprile tutti avremo ratificato la decisione sulle risorse proprie”, ha detto Costa, sottolineando che “non c’è un’alternativa” vista l’urgenza di far fronte alla crisi. Il premier portoghese ha invitato gli Stati membri anche a procedere con la stesura dei piani nazionali, sottolineando che “I primi che riusciranno a concludere il negoziato con la Commissione potranno ottenere il finanziamento prima della fine – o magari all’inizio – dell’estate”.

“L’Europa oggi conclude una fase, che è quella di mettere a disposizione di paesi, cittadini e imprese, risorse, capacità e obiettivi per la ripresa”, “ora la parola spetta ai parlamenti nazionali”, e “speriamo che facciano in fretta”, ha rimarcato Sassoli.

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