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Sui presunti casi di molestie sessuali all’interno di una direzione della Regione Basilicata il presidente Vito Bardi ha rotto il silenzio e ha detto di aver avviato “l’opportuna e doverosa istruttoria”

POTENZA. – «Ho immediatamente dato comunicazione agli uffici preposti di avviare l’opportuna e doverosa istruttoria in seguito alle notizie di stampa su una presunta molestia avvenuta in una direzione della Regione Basilicata». Lo ha reso noto ieri mattina il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, rompendo il silenzio sul caso esploso il 31 luglio scorso relativo a delle presunte molestie sessuali, messe in atto via whatsapp, da parte di un altro dirigente del Dipartimento salute nei confronti di una funzionaria della struttura.

«Attendiamo di concludere l’iter in pochissimi giorni – ha aggiunto il governatore nella breve nota diffusa -, così da avere un quadro chiaro e poter prendere una decisione giusta. Il rispetto delle donne è un dovere morale e personalmente un faro nella mia vita privata e professionale, un principio rispetto al quale non sono ammesse deroghe o compromessi». Insomma, niente “sconti” per nessuno se la vicenda circolata negli ultimi giorni dovesse risultare vera al termine dell’istruttoria.

«Ovviamente comprendo l’attenzione mediatica sulla vicenda -ha concluso i presidente Bardi -, ma le istituzioni devono seguire regole e procedimenti, in ossequio al principio di legalità, che vale sempre e per tutti. Il tutto dovrà ovviamente avvenire in tempi rapidi, per dare poi successivamente una risposta chiara e trasparente all’opinione pubblica e ai cittadini lucani».

Fin qui il governatore rispetto a una vicenda che, inevitabilmente, sta tenendo banco in questi giorni negli uffici di via Verrastro e non soltanto. Ma rispetto alla quale, fino alla giornata di ieri, non c’era stata alcuna dichiarazione da parte dei rappresentanti istituzionali della Regione, sia amministratori che consiglieri in genere. Anche se a “rivelarla” è stato proprio un consigliere, Massimo Zullino di Basilicata Oltre, a margine di una seduta di commissione della scorsa settimana.

A non far calare il silenzio sul caso è stata la presidente della Commissione regionale pari opportunità, Margherita Perretti, che lunedì scorso ha diffuso una nota esprimendo «profondo sconcerto e disgusto» per una «situazione molto più che imbarazzante, che già da qualche mese si è creata presso il Dipartimento Salute». Perretti aveva chiesto «che che il presidente Bardi e l’assessore alla Salute Fanelli facciano immediatamente chiarezza su questa tristissima vicenda e che vengano adottati subito, senza ulteriori dilazioni, gli opportuni provvedimenti».

Anche la Funzione pubblica della Cgil Potenza era quindi intervenuta ritenendo «assolutamente necessario e urgente che il presidente della Regione Vito Bardi e l’assessore al ramo Francesco Fanelli facciano chiarezza su questa vicenda».

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