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Si è conclusa con l’occupazione della facoltà di Lettere, la lunga giornata di protesta degli studenti dell’Università La Sapienza di Roma. Una nuova giornata di mobilitazione contro la legge 133/08, dopo quella di ieri, che ha visto manifestare gli studenti di Bologna, L’Aquila, Ancona, Bari, Ferrara, Torino e Cagliari. Oggi cortei, sit-in e assemblee oltre che nella Capitale anche a Milano, Napoli e Firenze, mentre a Siena, si svolge il “No Gelmini Day”.

Intanto ieri è stata affollata e animata l’assemblea nella facoltà di ingegneria dell’Università della Calabria, dove è stata approvata all’unanimità, dopo circa tre ore di dibattito, la mozione che avvia lo stato di agitazione contro la riforma Gelmini.
«L’assemblea di docenti, studenti e ricercatori della Facoltà tenutasi in concomitanza del dibattito elettorale per la elezione del Preside – è scritto nella mozione – ha visto una presenza numerosissima e un dibattito articolato sulla legge n.133 ex decreto Gelmini. I toni e i contenuti unanimi di contestazione determinano la necessità di continuare nella discussione e nella protesta, con uno stato di agitazione permanente e forme di lotta conseguenti, e la piena adesione della Facoltà alle proteste che già coinvolgono l’Ateneo». In precedenza anche la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo calabrese aveva avviato una serie di iniziative che hanno portato all’occupazione di un’aula e ad una assemblea permanente di discussione nelle ore pomeridiane.
E si andrà avanti: le assemblee continueranno per tutta la settimana prossima e anche oltre, se il Governo – avverte l’associazione studentesca Udu – non andrà incontro alle richieste del mondo universitario.

Intanto oggi, nuove iniziative di protesta ma anche manifestazione di sensibilizzazione contro il decreto di riforma universitaria, si svolgono all’Università della Calabria. Le principali iniziative vedono coinvolte la facoltà di Lettere e Filosofia e quella di ingegneria.
Per il 28 ottobre è in programma l’assemblea di ateneo durante la quale saranno decise le strategie future di lotta. Da domani sono in programma una serie di iniziative sia all’interno che all’esterno dell’Ateneo. I docenti daranno vita a “lezioni in piazza”, un’iniziativa educativa e informativa sui temi della protesta. Studenti e docenti si recheranno nelle piazze di Rende e Cosenza e terranno delle vere e proprie lezioni per illustrare i contenuti del decreto ‘Gelminì e le motivazioni che hanno spinto alla mobilitazione le università. L’Ateneo di Cosenza è stata una delle prime università italiane a mobilitarsi contro la riforma. Nel luglio scorso, infatti, docenti, ricercatori e studenti hanno sottoscritto un documento nel quale esprimevano disappunto contro la riduzione dei fondi per la ricerca.

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