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La terza Commissione consiliare, «Attività sociali, sanitarie, culturali e formative», presieduta da Pietro Giamborino (nella foto), riunitasi ier pomeriggio, ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 787 dello scorso ottobre con cui si ridefiniscono gli indirizzi regionali per la programmazione territoriale dell’offerta formativa integrata ed educativa e per l’organizzazione della rete scolastica. Il provvedimento trae conseguenza dalla legge nazionale 133 dello scorso agosto (c.d. legge Gelmini), che fissa i piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche rientranti nelle competenze delle regioni e degli enti locali. La Commissione, inoltre, con il voto contrario dei rappresentanti dell’opposizione, ha rinviato all’esame del Consiglio regionale due proposte di provvedimento amministrativo della Giunta regionale in materia di promozione dell’attività culturale e di programmazione e sviluppo regionale dell’attività teatrale.
I consiglieri di opposizione membri della terza commissione, Piero Aiello, Francesco Galati, Michele Trematerra e Franco Morelli, hanno reso noto che la Commissione ha dato parere negativo su due provvedimenti di notevole importanza, quale quello della legge per i contributi alle associazioni culturali, nonchè agli enti, fondazioni, e quello sui teatri. Le motivazioni risiedono nel perdurare dell’atteggiamento della Giunta regionale di non volere trasferire competenze e risorse agli enti locali, in base alla legge regionale 34/2002. Anzi, la stessa Giunta ha proposto in seconda Commissione un emendamento al Collegato dell’assestamento di Bilancio 2008, attraverso il quale si esautora la precipua funzione di controllo delle Commissioni e del Consiglio regionale. Questa maggioranza, che fa continuamente appello ai principi della democrazia decentrata, non perde invece occasione per mortificare il ruolo e le funzioni degli attori istituzionali locali. Per parte nostra, faremo una grande battaglia nel prossima seduta consiliare perchè possano essere garantiti e ristabiliti i principi di partecipazione, democrazia e legalità».

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