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Che la cucina sia una vera e propria arte, pensiamo che pochi oramai possano
dubitarlo. Basti peraltro notare come non ci sia telegiornale che non si concluda con la presentazione di allettanti e gustose ricette di gastronomia con la loro esecuzione in diretta, senza considerare le varie manifestazioni e trasmissioni centrate esclusivamente sul tema che continuano a segnare notevoli presenze e
alti indici di ascolto. Ma pensare che in quest’arte ci siano professionisti del Vibonese che riescano a raggiungere traguardi di eccellenza tali da arrivare a meritare una delle onorificenze internazionali più ambite è certamente motivo di orgoglio per tutti noi. E’ il caso degli chef Costantino Loiacono, Antonio
Ramondino, Filippo Zungri e Salvatore Guastalegname i quali giorni fa a Roma hanno ricevuto il “Collare del Collegio Cocorum”, una specie di premio Oscar per la categoria. La cerimonia di premiazione si è svolta all’Hotel Sheraton della capitale, nell’ambito del XXVI congresso della Fic (Federazione italiana cuochi), da tempo impegnata a valorizzare la figura dello chef e che si contraddistingue
per la sua presenza nelle varie manifestazioni a carattere regionale, nazionale e internazionale. Un’importanza rilevante in apertura del Congresso,è stata rappresentata dalla partecipazione degli chef Junior della Fic ovvero i futuri “campioni” di domani, con la “Agorà dei giovani” e il concorso dedicato
agli Under 23. Nella sua finalità ultima, il congresso nazionale della categoria ha mirato sì alla valorizzazione della figura del cuoco come promotore della buona cucina italiana, ma anche alla tutela della salute degli ospiti e dei buongustai che utilizzano le strutture della ristorazione presenti sul
territorio nazionale e non solo. Un momento indimenticabile e di particolare intensità emotiva è stata vissuto dai congressisti quando gli stessi, presso la
Santa Sede, in una delle giornate dedicate alla socializzazione, sono stati ricevuti in udienza dal Santo Padre. L’avvenimento clou, come si diceva, è stato la cerimonia di consegna dei “Collari Cocorum” alla presenza delle massime autorità della Fic e della Wacs(Organizzazione mondiale dei cuochi) le quali si sono suddivise il piacevole compito di consegnare le onorificenze. Tra i premiati si è vissuto un momento importante perché il riconoscimento veniva a rappresentare
il corollario di ben cinque lustri spesi nell’arte culinaria con dignità, passione, capacità e prestigio, onorando sempre ed ovunque la millenaria tradizione della cucina italiana. Un riconoscimento che ha richiamato a nuove responsabilità Loiacono, Ramondino, Zungri e Guastalegname, che hanno ritirato di persona il premio, mentre erano assenti Pino Cardamone, Oreste Niccoli,
Domenico Altamore e Rinaldo Marcianò, anch’essi insigniti dell’onorificenza. «E’ stata una esperienza esaltante – hanno dichiarato all’unisono Costantino Loiacono e Antonio Ramondino – che difficilmente dimenticheremo. Essere applauditi dalle maggiori autorità del settore, nonché da tanti colleghi che operano nei più variegati locali di numerose città italiane, è stata una soddisfazione indescrivibile. Questo riconoscimento costituisce per noi uno stimolo in più per migliorarci e migliorare nel nostro campo, attraverso anche una maggiore e migliore utilizzazione dei nostri prodotti tipici, veicoli importanti per rendere più piacevole e “gustoso” il soggiorno dei turisti italiani e stranieri che scelgono le nostre località». Parole importanti, che debbono far meditare gli
operatori e gli amministratori del settore turistico. «E’ pur vero che il paesaggio, il mare e i boschi, costituiscono importanti richiami, ma non lo è certamente di meno quello di un buon pranzo in un ristorante».

Domenico Mobilio

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