X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

Faccendieri e politici, pronti a tutto in cambio di soldi per realizzare il business, quello di “Europaradiso”, il megavillaggio turistico di David Appel,
un imprenditore israeliano, che chiedeva fondi europei, per il suo business turistico da realizzare a Crotone. Faccendieri e politici pronti anche a falsare le carte, perchè una struttura di quel genere, con 4mila posti letto, non poteva sorgere in una zona a protezione speciale, dove era vietato edificare. Per mesi Francesco Antonio Sulla, dirigente del Comune di Crotone e Salvatore Aracri, di Papanice, imprenditore, hanno avuto rapporti con Roma, con il ministero dell’Ambiente, con i politici di primo piano, (entrambi sono indagati per corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa) . La soluzione per risolvere il problema burocratico, quello della zona vincolata, c’era: inviare alla commissione europea, per ottenere i fondi, la pratica incompleta. Non solo. Dalle intercettazioni telefoniche, al vaglio della Procura di Crotone e della
Dda di Catanzaro, viene fuori uno scenario inquietante. Di certo l’ex ministero all’Ambiente Altero Matteoli (oggi ai Trasporti) sapeva che cosa era Europaradiso.
E dell’affare sapeva pure Maurizio Gasparri, oggi presidente del gruppo del Popolo della Libertà, al Senato e sapeva pure il parlamentare Pino Galati (nessuno di loro, chiariamo, risulta indagato, ndr). Nelle telefonate trascritte ci sono anche persone non interessate all’inchiesta “Perseus”, ma alcune delle conversazioni risultano di grande interesse giudiziario. In una, quella del 19 ottobre del 2005, l’ex sindaco Pasquale Senatore, oggi consigliere regionale (Destra) chiama Francesco Antonio Sulla, figura cardine nell’affare, per informarsi di ciò che sta accadendo e l’imprenditore di Papanice non esita a rassicurarlo.
Sulla: «Abbiamo parlato con Matteoli, in persona. (…) Ora il discorso qual è, il direttore generale ci ha spiegato la situazione perchè hanno combinato la cazzata alla Regione». Senatore suggerisce: «Sì però la soluzione ci può essere, la giunta regionale può revocare». Sulla: «No, non è questa la strada giusta, è la
strada che ha fatto Loiero ed è sbagliata è già comunicata all’Unione Europea l’unica soluzione». Poi Sulla aggiunge: «Comunque sindaco vi stavo dicendo che Matteoli è una persona per bene. Ci ha dato più soddisfazioni di Gasparri, ha messo un ministero a disposizione». Senatore: «Ma sì» Sulla: «Io gli ho potato i vostri saluti e lui ha detto “Me lo salutate tanto”, ha detto che conosceva anche
l’area, poi mi ha detto: “A che punto è la bonifica?”. E io ho detto: “Abbiamo le amministrative, per questo dobbiamo stare attenti”, insomma si è impegnato tantissimo». In un’altra conversazione (18 febbraio 2006) invece, tra Salvatore Aracri e Francesco Antonio Sulla, si pone il problema dicomefare per ottenere
dal Ministero dell’Ambiente più denaro pubblico possibile e i due raccontano di aver avuto incontri con Dionisio Gallo, già consigliere regionale, incontro
avvenuto a Lamezia Terme con l’onorevole Pino Galati, sottosegretario alle Attività Produttive e in quella circostanza si era appunto parlato di concessioni dei fondi pubblici. Sulla dice ad Aracri: «Facciamo bingo Salvatore non ti preoccupare che la cosa è fatta». Aracri: «E di percentuali ne avete parlato?».
Sulla: «Non, questo non è stato discusso perché adesso a loro interessa l’approvazione e gli interessano i lavori prima della campagna elettorale».
Aracri: «È logico». Sulla: «Quindi si va a velocizzare tutto, perché dice questi qua hanno praticamente l’imput a livello nazionale di questa cosa. Quindi si deve tutto velocizzare perché l’imput che deve partire per la campagna elettorale». In un’altra conversazione Salvatore Aracri parla con sua figlia al telefono e spiega: «Oggi siamo da Cesa» La figlia: «Da chi?». Sulla: «Da Cesa Lorenzo Cesa,
Tremonti e Scajola. Tutti e tre insieme siamo messi bene>>

Andreana Illiano

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE