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Un tempo da dimenticare, uno da incorniciare. Non foss’altro che per la reazione
da squadra matura che il Melfi, fino a ad oggi, raramente aveva avuto. Il pareggio di Barcellona sul campo dell’Igea Virtus vale tanto soprattutto per questo. La squadra di Palumbo ha mostrato una forza di reazione che lascia ben sperare per il futuro. Lo ha fatto dopo aver rischiato grosso ma alla fine è riuscita anche a strappare un punto sul campo di una diretta concorrente per la salvezza. Basta questo per passare un Natale sereno, in attesa del mercato. Palumbo rinuncia a Merini e Frasca, squalificati, e disegna un 4-3-2-1 che si trasforma in fase di attacco in un 4-3-3. Accade però raramente perchè l’Igea concede poco anzi pochissimo e il Melfi deve preoccuparsi soprattutto di difendere. Nel primo tempo Di Masi resta a guardare, e questo la dice lunga sull’andamento della partita. L’Igea gestisce il gioco e praticamente si gioca ad una sola porta. Il Melfi fatica ad arginare gli inserimenti dei centrocampisti
dell’Igea e soprattutto soffre la mobilità di La Porta, in giornata di grazia. La prima occasione capita a Bongiovanni che cerca una rovesciata all’undicesimo ma non centra il bersaglio. La sfortuna torna a perseguitare l’Igea al 14′ quando Panarello si fa male in uno scontro ed è costretto a lasciare il campo. Al suo posto entra Crimi, grande escluso della vigilia (mancava anche Ricciardo, squalificato) che cambia subito volto all’Igea. Dà finalmente imprevedbilità ad una squadra che sino a quel momento aveva faticato a creare palle gol nonostante un predominio sul piano del possesso palla e della gestione del gioco. Al 27′ ancora Bongiovanni si trova a tu per tu con il portiere ospite Merlano, prova a scavalcarlo ma trova la sua ottima risposta. L’azione nasce da un lancio di Matinella che sfrutta un errore nell’impostazione della linea difensiva del Melfi.
E’ il segno che qualcosa dietro non va. La conferma arriva al 35′: Crimi disegna un esterno destro delizioso per La Porta che scatta sul filo del fuorigioco e di collopiede scavalca Merlano. Il vantaggio scuote l’Igea e stordisce il Melfi che rischia più volte di beccare il secondo gol. La Porta prova un altro numero al 39′, ma la sua girata angolata è troppo debole e Merlano riesce a deviare in corner. Il portiere lucano è decisivo anche al 43′ quando neutralizza un velenoso
tiro in scivolata di Crimi. Allo scadere del tempo regolamentare arriva anche un colpo di testa di Scopelliti deviato in corner da un difensore. Sembra una partita segnata ma il Melfi ha sette vite e soprattutto ha grande orgoglio. Così
si spiega la reazione della ripresa. A confronto con il primo tempo sembra proprio un’altra partita. Il Melfi gioca il pallone, l’Igea si rintana nella propria metà campo. De Angelis ci prova subito su punizione, ma sbaglia mira. L’Igea si vede solo con La Porta che al 17′ calcia a lato. Passano dieci minuti
ed arriva il pareggio del Melfi. Sciannamè calcia una punizione a girare da 40 metri, Di Masi non trattiene e Mitra da due passi segna il gol dell’1-1. Il pareggio galvanizza i ragazzi di Palumbo e spaventa l’Igea che pian piano arretra
il proprio raggio di azione, sperando in un errore del Melfi. Errore che però non arriva. Ne arrivano in compenso tanti dell’Igea, e su uno di questi Maio ha la grande palla per vincere la partita. Il suo diagonale però viene arpionato da Di Masi che salva il risultato a pochi minuti dalla fine. L’eroe di giornata però è del Melfi e indossa la maglia numero 5. Al 47′ La Porta tira a botta sicura dal limite dell’area piccola. Merlano non sembra poterci arrivare, Gabrieli in
scivolata devia il pallone in angolo. E salva un punto che non cambia molto in classifica ma che aiuta a trascorrere un Natale più sereno. A gennaio tante cose cambieranno.

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