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Alcuni colpi di arma da fuoco sono stati esplosi, la sera del 23 dicembre, contro l’autovettura del capo del Servizio Antifrode, della Dogana del porto di Gioia Tauro (Rc), che aveva appena terminato il suo turno di servizio.
La notizia è stata resa nota dall’Agenzia delle dogane, attraverso un comunicato stampa nel quale si evidenzia che si tratta di una «vile aggressione, dalle classiche modalità mafiose, che non ha avuto, per fortuna, gravi conseguenze a parte i danni alla vettura».
Secondo l’Agenzia, «si tratta dell’ennesimo tentativo di impedire alla Dogana di Gioia Tauro di svolgere la sua funzione di tutela del corretto svolgimento dei traffici internazionali e di salvaguardia della sicurezza dei cittadini. Già in precedenti occasioni l’Agenzia delle Dogane ha risposto a tali intimidazioni rafforzando l’attività di controllo con l’invio di squadre di funzionari esperti da altre regioni. Così è accaduto anche di recente e, probabilmente – è scritto nella nota -questa aggressione rappresenta la risposta di chi non riesce ad esercitare un controllo criminale sulle attività di import-export svolte nel porto e si trova ogni volta di fronte coraggiosi funzionari che, nonostante il pesante clima di intimidazione e le tante difficoltà incontrate, continuano a svolgere la loro attività di controllo al servizio dello Stato».
Inoltre, secondo quanto sostiene l’Agenzia delle dogane, «il rinnovamento avvenuto nell’organizzazione della Dogana ha reso sempre più efficace l’attività di contrasto dei traffici illeciti nel porto. Tale attività – aggiunge – ha portato a numerosi sequestri di merci in contrabbando, contraffatte, o in violazione della normativa sul traffico di stupefacenti. Il grave episodio accaduto, del quale si sta occupando la magistratura, non solo non farà diminuire l’impegno dell’Agenzia delle Dogane a tutela della legalità, ma solleciterà l’impegno dei funzionari di tutta la dogana italiana a dare il loro contributo per il contrasto delle attività criminali. Anche questo è un modo, concreto, per far arrivare ai funzionari vittime di intimidazioni e agli altri colleghi impegnati in realtà così difficili – conclude il comunicato – la piena solidarietà di tutta l’Agenzia delle Dogane»..

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