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Si tiene venerdì 27 febbraio all’Università della Calabria (aula Caldora), dalle ore 9 la giornata di studi «I diplomati calabresi del 2008. Qualità dell’istruzione superiore ed anagrafe degli studenti». Il seminario presenta i risultati di due indagini realizzate grazie alla collaborazione tra il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea e l’Università della Calabria e condotte nell’ambito del progetto Oracolo 2/Avvicina-Menti per conto della Regione Calabria. Dalle indagini emergono le performance negli studi dei diplomati calabresi usciti dalle scuole secondarie superiori a luglio 2008, le loro attitudini e aspirazioni, le conoscenze del mercato del lavoro e dell’università che hanno alla vigilia della Maturità: aspetti importanti che sono sempre più all’attenzione di chi governa i processi della scuola. La giornata di studi sarà aperta dal Rettore dell’Università della Calabria Giovanni Latorre. Le conclusioni (ore 12) saranno affidate al vice presidente della Giunta regionale della Calabria Domenico Cersosimo. Dal Profilo dei diplomati 2008 emergono le caratteristiche di studio degli studenti calabresi. L’analisi è stata circoscritta, per motivi di rappresentatività, a 2.206 studenti usciti a luglio 2008 dalle scuole della Regione Calabria. In particolare: 880 liceali, 1.079 diplomati negli istituti tecnici, 127 nei professionali, 120 diplomati di altri istituti. Nella lettura dei risultati occorre evidenziare la diversa provenienza dei diplomati: rispetto al panorama nazionale sono maggiormente rappresentati gli studenti dei licei e degli istituti tecnici. La media nazionale fa riferimento al Profilo dei Diplomati AlmaDiploma che prende in considerazione i 114 Istituti scolastici aderenti (11.932 diplomati). La riuscita negli studi. Il voto medio di diploma è di 78,7/100; voto più alto per le femmine (82,3/100) rispetto ai maschi (75,2/100). Chi ottiene i risultati massimi (da 81 a 100 su 100) rappresenta il 43%. Il voto medio è di 84,3 (su cento) nei licei, di 74,7 negli indirizzi tecnici e di 73 nei professionali. I promossi e i bocciati. L’86% ha concluso gli studi senza nessuna ripetenza, mentre il 13% è stato bocciato un anno. Percentuali in linea con la media nazionale. Così giudico la scuola. Soddisfatti? «Decisamente sì» 38 diplomati su cento. Promossi gli insegnanti. Nel complesso, i diplomati calabresi si dimostrano piuttosto soddisfatti della propria esperienza scolastica.
Le valutazioni risultano positive per quanto riguarda la percezione dell’esperienza scolastica complessiva:
41 studenti su 100 si dichiarano moderatamente soddisfatti e ben 38 su 100 lo sono decisamente, per complessivi 79 diplomati su 100 soddisfatti. Opinioni favorevoli sono state espresse nei confronti degli insegnanti. Il 77% dei diplomati è soddisfatto della loro competenza, il 72% della chiarezza espositiva, il 73% della loro disponibilità al dialogo. I giudizi più critici sui professori riguardano la loro capacità di valutazione ritenuta adeguata dal 57% dei diplomati. I rapporti con il personale non docente soddisfano il 78% dei diplomati e soprattutto, come prevedibile, sono i rapporti con gli altri studenti a raccogliere i giudizi più positivi: è soddisfatto il 91% dei diplomati. Meno apprezzati sono risultati i laboratori: sono soddisfatti il 41% dei diplomati, il 30% si dichiara invece decisamente insoddisfatto. Le aule sono ritenute adeguate dal 57% dei diplomati, mentre il 54% promuove l’organizzazione scolastica. Il 45% cambierebbe la scelta fatta a 14 anni. E 28 su cento non rifarebbero più lo stesso corso e la stessa scuola. Un elemento che sembra contrastare con la soddisfazione generalmente espressa dagli studenti è la proporzione dei diplomati che, se tornassero ai tempi dell’iscrizione alla scuola superiore, sceglierebbero un corso di studi o un istituto diversi da quello che hanno appena concluso. AlmaDiploma ha interrogato i diplomati al momento dell’esame di Stato chiedendo di riflettere sulla bontà di una decisione presa a 14 anni. Quali sono le risposte? 53 diplomati su cento confermano la propria scelta: si iscriverebbero allo stesso indirizzo o corso nella stessa scuola. Una percentuale leggermente superiore alla media nazionale (51%). Quasi il 45% cambierebbe la scelta fatta a 14 anni: 11 su cento ripeterebbero il corso, ma in un’altra scuola, e un altro 5,5% sceglierebbe un diverso indirizzo o corso della propria scuola; il 28% sceglierebbe sia un’altra scuola che un altro indirizzo di studi. Un dato preoccupante che chiama direttamente in causa l’azione di orientamento da parte del sistema di istruzione nel passaggio alla scuola secondaria superiore. Occorre tenere presente, inoltre, che rispondendo alla domanda probabilmente i diplomati hanno preso in considerazione non solo il vissuto a scuola, ma anche le prospettive formative e professionali future.
Stage ed esperienze all’estero:
Il 18% ha svolto stage riconosciuti dalla scuola (la media nazionale è del 55%). Il 16% ha effettuato soggiorni di studio all’estero: il 6% organizzati dalla scuola, il 10% su iniziativa personale. Risultati che vanno letti in relazione alla particolare composizione del collettivo. Ben oltre la metà dei diplomati (68) pratica un’attività sportiva. Le esperienze di volontariato coinvolgono il 17% dei diplomati. Prospettive future: studio o lavoro? Conclusi gli studi secondari superiori, i diplomati che intendono proseguire gli studi sono il 76% (96% tra i licei, 63% tra i tecnici, 39% tra i professionali); chi vuole iscriversi all’università rappresenta il 69,5%. Anche in questo caso occorre non dimenticare la particolare composizione del collettivo preso in esame. Chi aspira agli studi universitari mostra interesse soprattutto per Ingegneria (11%) e le discipline del gruppo economico-statistico (9%). Seguono Giurisprudenza e Medicina (intorno al 7%). Perchè scelgo l’università. Ormai è noto, dalle indagini AlmaLaurea (confermate a livello internazionale dalle indagini Ocse), che i laureati hanno più chance dal punto di vista occupazionale e questa evidenza viene filtrata anche dalla percezione che il diplomato ha del futuro proprio lavorativo in Italia e in Europa. I diplomati che intendono iscriversi all’università hanno, nell’ordine, tre obiettivi: – completare la formazione per svolgere la professione a cui sono interessati; poter trovare in futuro un lavoro ben retribuito; approfondire i propri interessi culturali.
Come immagino il lavoro:
il posto fisso è l’obiettivo. La popolazione complessiva osservata, interrogata sulle prospettive di lavoro, che pure per il 76%, come si è visto, si realizzeranno dopo diversi anni, esprime il massimo interesse per l’area aziendale marketing, comunicazione, pubbliche relazioni, l’area ricerca e sviluppo e l’area commerciale e vendite. Sebbene il mercato del lavoro tenda a chiedere flessibilità e inviti spesso i giovani a divenire «imprenditori di se stessi», i diplomati cercano in particolare stabilità del lavoro e acquisizione di professionalità e indicano il contratto a tempo indeterminato più di qualsiasi altra tipologia contrattuale. Preoccupante è lo scarso interesse per una professione coerente con gli studi e con i propri interessi culturali, manifestato in modo particolare proprio dai ragazzi che hanno concluso un percorso professionalizzante. AlmaOrièntati: i punti di forza e le aspettative dei diplomati calabresi I risultati del percorso AlmaOrièntati riguardano oltre 800 studenti che hanno effettuato il test direttamente proposto dalla loro scuola e che contemporaneamente hanno compilato, anche solo parzialmente, il questionario AlmaDiploma. Emergono così i punti di forza e di debolezza dei diplomati calabresi e le loro aspettative nei confronti del lavoro «immaginato». Tra i punti di forza dei diplomati calabresi risulta una prevalenza di giovani di grandi prospettive, con buona capacità di rispondere agli imprevisti e con curiosità per il futuro; insieme risulta la scarsa autostima che tali giovani hanno di loro stessi circa i risultati ottenuti nella loro carriera e nella loro vita. L’esame delle risposte ai quesiti «cosa vuoi fare da grande», sintetizzati con la rappresentazione di dieci animaletti, porta a risultati ugualmente diversificati tra il collettivo dei diplomati AlmaOrientati-AlmaDiploma e il totale nazionale. Poco più di un quinto dei giovani calabresi (22 per cento), contro il 13 per cento del complesso dei diplomati, si riconosce in un profilo da «lupo di appartamento»: contano, nel «lavoro ideale» il guadagno, la possibilità di fare carriera, di essere autonomo e indipendente; di contro, il «lupo d’appartamento» non è interessato alla coerenza tra il lavoro e gli studi universitari, alla stabilità del proprio lavoro, alla corrispondenza tra attività lavorativa e interessi culturali, alla possibilità di avere tempo libero.

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