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Una giovane commessa di Cosenza avrebbe approfittato per due anni dell’assenza del titolare, dovuta ai molteplici impegni che gli impedivano di seguire personalmente la gestione dell’attività commerciale, e sarebbe riuscita a sottrargli con uno stratagemma circa 80.000 euro. Con questa imputazione i finanzieri del nucleo di polizia tributaria hanno denunciato una ragazza ritenuta responsabile dei reati di truffa ed appropriazione indebita. Le fiamme gialle cosentine, a seguito di una querela sporta dal titolare di un esercizio di vendita al dettaglio di abbigliamento ubicato all’interno di un noto centro commerciale, hanno ricostruito i corrispettivi effettivamente incassati al fine di verificare se vi fossero state, a danno dell’imprenditore, delle sottrazioni di denaro da parte dei dipendenti. Il sospetto di una possibile truffa era stato originato dalla scomparsa delle scritture contabili della ditta. L’attività operativa dei finanzieri ha sostanzialmente confermato l’ipotesi investigativa visto che la giovane effettuava molteplici chiusure giornaliere del misuratore fiscale anzichè una soltanto come previsto dalla normativa. Di conseguenza la commessa provvedeva a registrare sulle scritture contabili gli importi corrispondenti agli incassi documentati in un solo scontrino di chiusura giornaliera riuscendo ad appropriarsi dei residui incassi conseguiti. L’esame della memoria del misuratore fiscale, effettuato con l’ausilio di un tecnico specializzato, ha permesso di risalire a tutte le chiusure fiscali effettuate ed ha consentito di quantificare la somma degli ammanchi di due anni.

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