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POTENZA – Questa mattina, nella chiesa di San Giuseppe lavoratore a rione Lucania si sono svolte le esequie di Grazia Giovale, la ragazza di 18 anni, uccisa lunedì scorso da Bruno Condelli.
L’omicidio è avvenuto in un appartamento di Tito dove il giovane abitava con un amico. Un intero quartiere si è riunito, nella parrocchia rionale, per dare l’ultimo saluto alla diciottenne strappata alla vita dalla furia omicida del trentaduenne di Pignola che dopo avere commesso il gesto si è prima dato alla fuga per poi rimanere vittima di un incidente sulla Napoli-Roma all’altezza di Cassino.
Bella e sorridente, come appare nelle foto sulla bara e sullo striscione che gli amici hanno esposto davanti alla chiesa di San Giuseppe. Sul sagrato della chiesa c’erano tanti ragazzi, amici d’infanzia e compagni di scuola dell’Istituto Marconi di Potenza, ad aspettare la bara, bianca coperta di fiori bianchi. E proprio ai giovani si è rivolto il parroco, don Giuseppe Nolè, che nell’omelia ha suggerito loro di vivere «con più spiritualità per superare il disagio di un’età troppo materialista». Poche frasi, quelle del sacerdote, che ha spiegato di «non voler usare parole fuori luogo in questa tragedia», chiedendo poi una preghiera, «una supplica» per Grazia e Bruno. Al termine della celebrazione, la bara è stata accompagnata da un lungo applauso, dedicato a una ragazza «bella e libera, come uno stormo di rondini a cui qualcuno ha spezzato le ali», come ha scritto la famiglia in un manifesto affisso a Potenza.
I funerali di Bruno Condelli si sono svolti nel primo pomeriggio, nella chiesa di Pignola. Tanti gli amici presenti, molti di Potenza.

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