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di ROSSELLA MONTEMURRO
SI profila un altro autunno caldo per le vertenze occupazionali. Dopo Carrefour e Ferrosud, si aggiunge l’incognita del futuro di alcuni lavoratori del pastificio fratelli Tandoi.
Hanno espresso preoccupazione i segretari provinciali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, Vincenzo Cavallo, Franco Mongelli e Leonardo Barbalinardo, in merito alla situazione venutasi a creare all’interno dell’azienda Tandoi, che ha avviato, secondo i rappresentanti sindacali, in modo unilaterale, una procedura di mobilità per un esubero dichiarato di nove unità.
Dall’azienda Tandoi precisano che in effetti ci sono state alcune criticità dovute ad un sovrannumero rispetto agli equilibri aziendali.
L’azienda, tuttavia, si riserva di parlarne con il sindacato al tavolo istituzionale.
«E’ stata una decisione unilaterale da parte di Tandoi, notificata alla fine della scorsa settimana. – ha sottolineato Cavallo della Fai Cisl – Lunedì abbiamo impugnato il provvedimento così come previsto dalle norme.
Non riusciamo a spiegarci questa decisione o a intuire le motivazioni alla base di questa scelta.
Il pastificio Tandoi sta lavorando, produce regolarmente.
E’ una percentuale altissima nove dipendenti in mobilità su un’azienda di 36 persone».
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil contestano tale provvedimento sostenendo che non ci sono le condizioni di esubero del personale, visti i quantitativi di pasta che si continuano a produrre.
Dal canto loro, i sindacati invitano l’azienda a rivedere l’organizzazione del lavoro al fine di ottimizzare i costi senza dover utilizzare procedure di taglio del personale con il conseguente ricorso a forme di ammortizzatori sociali.
Secondo il sindacato, ed è qui il paradosso, il personale in questione sarebbe per giunta insufficiente in considerazione del volume e del conseguente carico di lavoro.
«Il provvedimento dovrebbe interessare persone che grazie agli ammortizzatori sociali si possono legare alla pensione.
E’ il caso di alcuni lavoratori ex Barilla di una certa età e con diversi contributi.
A fine luglio, – ha aggiunto Vincenzo Cavallo – in un incontro promosso dall’azienda presso la sede dell’Unione Industriali si parlava di numeri molto più bassi».
Per Francesco Mongelli della Flai Cgil «è un regalo che non ci aspettavamo e siamo seriamente preoccupati.
Vogliamo capire bene quali sono le intenzioni dell’azienda e non esiteremo a coinvolgere le istituzioni sia a livello locale sia regionale.
Dopo la vicenda Barilla, purtroppo, viviamo in un contesto esplosivo».
E’ stato chiesto, sempre nell’ambito della procedura, un incontro all’azienda per discutere di tale problematica che è stato fissato per il giorno 25 settembre prossimo, presso la sede dell’Unione Industriali di Matera.

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