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di FABIO AMENDOLARA
POTENZA – Con il fallimento della Corona’s sembrava un capitolo chiuso. Almeno per la fase investigativa. Ma l’inchiesta che ha fatto tremare vip, politici, starlette e personaggi mediatici è tornata a far rumore. L’hanno chiamata “Vallettopoli bis” perché nasce sulla scia dell’inchiesta condotta dal pm anglonapoletano Henry John Woodcock. A riaccendere i riflettori sulle storie di ricatti e vip, sono state le dichiarazioni rese ai magistrati da parte di alcuni ex collaboratori di Fabrizio Corona. Primo tra tutti il fotografo “Bicio”, all’anagrafe Fabrizio Pensa, che ha raccontato come funziona il mondo delle agenzie fotografiche che, per mestiere, rincorrono i personaggi famosi. Alcuni stralci dell’interrogatorio condotto da Woodcock e trasmesso per competenza territoriale al collega Frank Di Maio sono stati pubblicati la scorsa settimana (123100vedi).
Altri particolari sono emersi dalle sommarie informazioni rese dal giornalista Gabriele Parpiglia, braccio destro di Alfonso Signorini al settimanale “Chi?”, spesso ospite nelle trasmissioni televisive di Canale 5 condotte da Barbara D’Urso in qualità di «persona informata sul gossip». Estratti del suo verbale sono stati pubblicati in esclusiva qualche giorno fa dal Quotidiano (124045vedi). «Mi ricordo – ha dichiarato a Woodcock
riferendosi a Corona – che lui diceva che c’era questo mercato oscuro dei servizi fotografici. Dove, se il servizio fosse stato particolarmente delicato,
veniva offerto all’interessato stesso. Oppure, lo stesso interessato si metteva d’accordo con il direttore di un giornale per ritirare un servizio».
E’ lo stesso sistema che racconta Bicio: le paparazzate venivano insabbiate a pagamento. Per Bicio, però, Signorini era inserito in questo meccanismo. Come? Bicio non lo spiega e il direttore di “Chi?” annuncia querele. Anche perché c’è chi sta rileggendo (il Fatto Quotidiano) sotto una luce diversa alcuni avvenimenti che hanno segnato la recente vita del settimanale di Mondadori. La scorsa estate è stata licenziata la photoeditor Paola Bergna. Poi è toccato al vicedirettore: Rita Pinci. Due persone molto informate. E’ proprio Signorini a svelarlo a Woodcock in un verbale di Vallettopoli mai pubblicato (124736vedi). Parlando di Patrizia, il transessuale dell’estorsione a Lapo Elkann, dice: «Io ero accompagnato dal vicedire… no, dall’allora photoeditor Paola Bergna che, praticamente, è tra i… adesso è il mio vicedirettore. Perché praticamente i rapporti con Corona funzionavano così, almeno fino a quando io non ero direttore. Praticamente Corona chiamava… proponendoci gli scoop… i servizi fotografici. Dopo di che l’aspetto economico della cifra veniva trattato direttamente o dal direttore o da Paola Bergna che era praticamente addetta proprio a questo scopo… Mentre adesso, da quando io invece sono direttore, sono chiaramente a conoscenza anche dell’aspetto economico, questo sì».
Era Paola Bergna quindi a pagare le foto alla Spyone group Srl? C’è chi sostiene che sia stata licenziata proprio perché si era lamentata per le fatture di alcune foto.
E, soprattutto, chi c’è dietro la Spyone? Il presidente del consiglio d’amministrazione è Alan Fiordelmondo, maestro di tennis, classe 1975. I proprietari, invece, sono il fotografo Walter Gatti ed Erika Mazzitelli da Segrate. Nel consiglio d’amministrazione compaiono due giovani fratelli brindisini che, però, da qualche tempo abitano a Milano: Carlo e Giuseppe Carriere. «Nominati con atto del 9 ottobre 2008».
Perché la Spyone è una società fresca. L’hanno iscritta al registro delle imprese il 9 ottobre del 2008, due mesi prima della dichiarazione di fallimento della Corona’s per un decreto ingiuntivo di Mondadori. Ma questa è solo una coincidenza.
f.amendolara@luedi.it

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