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Un’amara denuncia quella che si legge nella nota inviata agli organi di informazione dailavoratori della Sasol di Crotone. Una richiesta d’aiuto che arriva in un momento più che mai delicato dal punto di vista occupazionale e che chiede l’attenzione di tutti per evitare che anche questi lavoratori siano preda dell’antistato ogni giorno che passerà senza che lo Stato rivolga su di loro quell’l’attenzione di cui rivendicano un pieno diritto. Nella città ionica calabrese – si legge nella nota – da anni, si consumano ‘crimini organizzati in danno della sua comunità.
«I fondi destinati al riavvio della fase post industriale – aggiungono – sono stati preda di interessi illegittimi di imprenditori-prenditori, che hanno lasciato sul nostro territorio soltanto capannoni vuoti e gente disperante. Chiediamo che su di noi si alzi l’attenzione che meritiamo. Siamo anche noi cittadini di questo Paese, eppure sembra che tutti si girino indifferenti a guardare altrove. Di noi si parla soltanto quando la ‘ndrangheta consuma i suoi sporchi affari ed i suoi crimini per strada. Ma del nostro futuro nessuno si occupa». E in ballo però c’è il futuro di Oltre 1000 famiglie che rischiano di restare senza alcun sostentamento. Questo Paese si fonda ancora sul lavoro? Pone ancora le sue basi sulla democrazia? Questo si chiedono i lavoratori e lanciano un apello «Aiutateci: Crotone è una città sola e abbandonata che rischia il tracollo».

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