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Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, candidato al rinnovo della carica col sostegno del centrosinistra, non andrà stasera alla fiaccolata promossa dal Pdl in segno di solidarietà con i candidati alle elezioni regionali e comunali che hanno subito intimidazioni perchè la sua presenza «non è gradita». «Ieri sera – afferma Speranza – nell’incontro pubblico insieme all’onorevole Marco Minniti, abbiamo espresso solidarietà ai candidati del centrodestra, del centrosinistra e degli altri schieramenti coinvolti negli attentati intimidatori dei giorni scorsi. Ho evidenziato la necessità di garantire un sereno svolgimento della campagna elettorale, mantenendo una posizione di pacificazione, di toni bassi e rispettosi. L’onorevole Minniti ha sottolineato che si farà portavoce col Governo e la Prefettura per assicurare il controllo del territorio e la salvaguardia dei candidati impegnati nella competizione elettorale». «Stamani – dice ancora Speranza – nel corso dell’iniziativa pubblica di presentazione delle liste che appoggiano la mia candidatura al Teatro Politeama, ho manifestato la mia volontà di partecipare alla fiaccolata indetta dal Pdl, se la mia presenza fosse stata gradita. Proprio perchè ritengo che bisogna fare di tutto per creare un clima di serenità e di risposta unanime, pensavo fosse giusto partecipare, come sindaco e come segno di amicizia, nonostante si trattasse di una manifestazione non unitaria. Sarei andato in maniera sobria, senza necessità di intervenire. Ho avuto contatti con i massimi esponenti del Pdl, compreso l’onorevole D’Ippolito, che hanno capito il significato politico della mia presenza». «L’onorevole D’Ippolito, che in un primo momento aveva detto che la mia presenza era positiva – sostiene Speranza – mi ha richiamato per dirmi che poteva dare adito a conflitti, proteste, polemiche e anche scontri, e quindi era meglio che io non ci andassi. A questo punto, pur salutando con amicizia tutti i partecipanti, rispetto la valutazione della D’Ippolito. La mia è un’assenza rispettosa. Spero che la città ritrovi quel clima di civiltà necessario per poter esprimere un voto libero, per fare fronte comune ed evitare ulteriori barbarie in questa fase pre-elettorale».

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