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di Salvatore Santoro

POTENZA – E ora le elezioni. Si conclude la serie di confronti tra i candidati presidenti della giunta regionale di Basilicata. Dopo le tribune elettorali nei vari studi televisivi e nella sala conferenze del Principe di Piemonte con l’Ucsi, ieri Nicola Pagliuca, Vito De Filippo, Magdi Cristiano Allam e Marco Toscano si sono dati “battaglia” nella sede di Confindustria di Basilicata a Potenza.
Erano in quattro perchè ha disertato la manifestazione il candidato governatore del Partito comunista dei lavoratori, Florenzo Doino che evidentemente in linea con le proprie ideologie politiche non ha sentito la necessità di prospettare le proprie idee agli indistriali e imprenditori lucani.
In fila e puntuali al confronto invece, Magdi Cristiano Allam di Io amo la Lucania, Vito De Filippo del Pd, Nicola Pagliuca del Pdl e Marco Toscano di Sui – generis con tanto di sciarpa arancio nonostante i calorifici al massimo di Confindustria.
Ha moderato il dibattito il caporedattore della Rai, Oreste Lo Pomo. A Fare gli onori di casa il presidente di Confindustria di Basilicata, Pasquale Carrano che ha introdotto le questioni relative alla crisi del settore produttivo e alle esigenze però «di guardare avanti con fiducia». La platea degli imprenditori ha seguito con interesse il dibattito in chiave sviluppo e risposte che la politica può riservare a tutte le aziende della Basilicata. Si è partiti comunque dai programmi generali e dalla proposte politiche dei 4 sfidanti. E come nei precedenti confronti non sono mancate le polemiche e le stoccate. E come è consuetudine ormai da una paio di settimane il confronto più serrato è stato quello tra il presidente uscente della giunta regionale, De Filippo e il suo sfidante del centrodestra Pagliuca. Certo non sono stati a guardare nemmeno Allam e Toscano con Lo Pomo che più volte è dovuto intervenire per quietare gli animi. “Siparietti” e qualche intemperanza di troppo ci sono state anche tra i sostenitori dei candidati che hanno affollato le ultime file della sala e i candidati avversari stessi. Questa volta la gara delle fazioni dei “tifosi” a livello numerico è stata vinta da De Filippo.
Ma è il dibattito e i contenuti la cosa che più ha appassionato, evidentemente, la platea degli imprenditori. Rispetto ai precedenti però, i contenuti non sono cambiati. E nemmeno il canovaccio con Allam che è partito criticando aspramente l’amministrazione regionale degli scorsi 5 anni e il sistema locale «che non favorisce il libero mercato». E quindi Allam a sorpresa ha chiesto le dimissioni di De Filippo dalla Regione «perchè ha fallito». Non si è scomposto De Filippo che, a suo agio nella sala di Confindustria, ha ribattuto punto su punto agli attacchi degli altri candidati. E in linea con le altre uscite pubbliche il candidato del Pd ha ribadito gli investimenti utilizzati per aiutare le imprese. De Filippo ha parlato quindi della “legge sulla competitività”.
Toscano ha esordito invece, parlando di «politica lenta e statica che non ha saputo reagire con dinamismo alla crisi così come invece serviva». Pagliuca che si è collegato direttamente all’intervento di Carrano, sottolineando la necessità di favorire uno sviluppo duraturo nel tempo ha sottolineato «sono cose che in consiglio regionale noi andiamo ribadendo da anni».
Pagliuca ha anche attaccato la gestione dei Consorzi industriali «che hanno creato difficoltà alle imprese e non il contrario come sarebbe stato lecito attendersi». Come ormai abitudine gli scontri tra i protagonisti politici di questa campagna elettorale si sono accesi quando si è passato a discutere di petrolio e delle royalties. Alla fine «dopo un’ora, 23 minuti e 5 secondi», come ha sottolineato Lo Pomo, sono state strette di mano e abbracci. Tra alcuni.

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