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Urne vuote nei comuni di Bocchigliero e Cuturella. Il comune silano del resto lo aveva annunciato da tempo. Nel comune capofila dei borghi montani in rivolta, già alcune settimane fa erano state riconsegnate le schede elettorali ed era stato annunciato l’astensionismo di massa per protestare contro l’abbandono delle istituzioni che stanno lentamente lasciando morire questi borghi.
All’inizio della protesta Bocchigliero aveva incassato anche la solidarietà di altri comuni cosentini e ieri è arrivata anche quella di Cuturella, una frazione di Cropani nel Catanzarese in cui l’astensionismo è stato totale: zero votanti su 375 potenziali elettori. Le motivazioni anche qui sono le stesse. Anche Cuturella in rivolta contro le istituzioni ree, a prescidere dall’orientamento politico, di aver fatto si che i paesi dell’entroterra calabrese si spopolassero. L’ira degli elettori in entrambi i comuni è stata scatenata dai problemi di viabilità mai risolti e dal dato sull’occupazione che finendo per spopolare i comuni. «Viviamo – ha dichiarato il sindaco di Bocchigliero, Luigi De Vincenti – il disagio quotidiano di una realtà difficile derivante da un isolamento perpetuo, aggravato dalle ultime decisioni politiche, che, tagliando fondi alle piccole realtà locali, sono costrette a cancellare servizi costringendo così intere popolazioni ad emigrare verso centri che offrono maggiori servizi e possibilità di lavoro». «Si fa campagna elettorale con i manifesti e gli inviti a cena, ma dei problemi da affrontare non se ne preoccupa nessuno. La Calabria non è solo mare: lì stanno rovinando le coste, ma di noi si sono proprio dimenticati» tuona De Vincenti, portavoce dei cittadini aderenti alla protesta. E a giudicare dai soli 52 votanti è il portavoce di tutta una comunità oggi più che mai preoccupata per il suo futuro ma che non ci sta ad assistere inerte al declino del suo borgo.

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