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di Renato Carpentieri
Quarant’anni festeggiati con una vittoria. Non è più una coincidenza se Mazzoleni dall’avvento di Roberto Rizzo in panchina è diventato un punto di riferimento e di forza. Achille Mazzoleni ha festeggiato nella maniera più consona alla sua prestigiosa carriera un compleanno anagrafico che lo vorrebbe già in pensione. Invece, alla non tenera età di 39 anni ha accettato una sfida non da poco. Spostarsi a Sud per la prima volta e nei Dilettanti, dove nel girone H c’è un calcio agonistico e poco tecnico. Le difficoltà per Mazzoleni sono arrivate quando si è trovato con Leta a fianco a dover fungere da centrocampista di rottura. Non lo è nemmeno Leta. Quindi, spiegati i problemi di nervosismo e cartellini rossi. Perchè la stanchezza toglie lucidità a chiunque e Mazzoleni, messo sul banco degli accusati al primo posto, reagiva nella maniera peggiore. Perchè una persona seria e responsabile a freddo, chiaramente, comprende che tutto stava andando male. Fino a quando era stato “eletto” come capro espiatorio a dicembre e messo in discussione. A quarant’anni non poteva macchiare una carriera ed ecco emergere il grande uomo che va oltre il calciatore. Poi, l’arrivo di Rizzo e il centrocampo a tre con due spalle a correre anche per lui hanno fatto il resto. Festeggiato a fine partita da tifosi e dirigenti. «Compiere i quarant’anni in campo è in partita è significativo-afferma Mazzoleni-per uno che ha ancora tanta voglia di giocare e quindi di mettersi in discussione. Ringrazio tutti per gli auguri, ma sappiamo che la maniera più bella per festeggiare è quella di raggiungere l’obiettivo della vittoria di Coppa Italia». Sarebbe la ciliegina sulla torta per una carriera imponente come lo è quella di Achille Mazzoleni che ha scritto pagine importanti nel calcio che conta. Guai a parlare, quindi, di elefanti verso il cimitero. Mazzoleni sta dimostrando di poter mandare a rete un po’ tutti. Non a caso a Boville da una sua apertura su Carretta è nato il primo gol di Albano. Un modo di fare calcio, quello di Roberto Rizzo, che ricorda senza dubbi quello di Carlo Florimbi. Un’icona per gli amanti del bel gioco. All’epoca era D’Ermilio a lanciare De Solda o Callegari sugli esterni. Oppure Pasquino, quando gli esterni in questione si chiamavano Aldo Gardini. Comunque, il Matera ha ormai una grande realtà che si chiama Mirko Carretta (non dimenticando Manetta) che sta conquistando consensi in maniera galoppante. Gol importanti i suoi, giunti a quopta cinque. Ma il primo che arriva su erba naturale. Perchè finora Carretta sembrava lo specialista del campo in erba artificiale (Bacoli, Benevento), fondo sul quale a Gallipoli ha sempre lavorato. Anche questo è un segnale che non va sottovalutato.
ALBANO- Esce con una vistosa borsa dio ghiaccio alla coscia. “Ho sentito tirare. Nella ripresa-afferma Albano- ho provato, ma non andava ed ho preferito evitare peggioramenti. Valuteremo alla ripresa la cosa.
Oggi si riprende e per Albano ci sono gli esami alla coscia.

FRANCAVILLA – Tanto amaro in bocca per il Francavilla di Ranko Lazic, che è stato battuto in trasferta nel match di sabato a Francavilla Fontana, con il risultato di 3-2. Dopo due mesi esatti, torna alla vittoria la formazione di mister Ruisi, nel derby delle omonime. Un successo di vitale importanza in zona play out che dopo un quarto d’ora di gioco sembrava ampiamente in cassaforte e che invece a fine primo tempo si era maledettamente compromesso. Tutto questo grazie ad un lampo degli attaccanti Del Prete e Chisena, che nonostante l’inferiorità numerica, a causa dell’espulsione di Gioia al 15’pt, che ha causato il rigore in favore dei pugliesi, hanno saputo prima accorciare le distanze con il centravanti napoletano al 29’pt e poi con il fantasista materano al 44’pt. Ma poi nella ripresa, i padroni di casa hanno chiuso definitivamente i conti al 23’st con Marasco. Ma oltre alla sconfitta in casa Francavilla, c’è preoccupazione per le condizioni fisiche dell’attaccante napoletano Genny Del Prete, che ha subìto un infortunio al ginocchio, e che l’ha costretto a lasciare il campo alla mezz’ora della ripresa, dopo aver messo male il piede in un contrasto. Per lui, ci sarà bisogno di una risonanza magnetica, che dirà l’entità dell’infortunio. Si spera che si tratti di una semplice distorsione, invece di un problema ben più serio che potrebbe riguardare il legamento. Naturalmente dite incrociate per scongiurare il peggio al bomber sinnico, autore fino ad ora in campionato di diciannove reti. Adesso però la pausa di due settimane del campionato, darà sicuramente serenità a tutto il gruppo, oltre che a fare ritrovare la concentrazione in vista dell’impegno casalingo contro i campani del Forza e Coraggio, una partita che vale un bel pezzo di zona play off per i rossoblu del presidente Franco Cupparo.
In quella gara, però il tecnico serbo Lazic, dovrà fare a meno della coppia goal Chisena-Del Prete, che a causa della ammonizione rimediata salteranno per squalifica il match. Fuori anche il difensore Giancarlo Gioia, espulso nei primi minuti del match, per un fallo in area ai danni di un giocatore biancazzurro. Tre assenze quindi, che peseranno eccome per l’economia della squadra.

Claudio Sole

QUI PISTICCI- Accoglienza super all’Ischia. I tifosi isolani, al ristorante “Borgo Antico”, hanno ricevuto la visita dei capitifosi del Pisticci per proseguire il “gemellaggio” iniziato all’andata, quando i sostenitori lucani solidarizzarono per l’alluvione di Casamicciola che causò la morte della giovane Anna. Momenti bellissimi, un’autentica lezione di sportività e dimostrazione di vera amicizia. L’accoglienza super è proseguita al campo “Michetti”. E pensare che si trattava di uno scontro delicato, forse decisivo per le sorti del Pisticci. «In qualche altra località, avrebbero scavato delle trincee, altro che gemellaggio…», ha affermato Lello Sogliuzzo, papà del centrocampista Mario, dopo la partita. Lui ne ha viste di tutti colori e può ben dirlo. Pisticci è rimasta con un palmo di naso per il pareggio di Padula ma ha ribadito che esiste lo Sport, quello con la “esse” maiuscola. «Un sincero in bocca al lupo agli Amici di Pisticci!», dice uno dei capitifosi ischitani Peppe Monti.
«Meno male che è andata così – esclama a caldo mister Monti – è un pareggio meritatissimo. In altre occasioni simili non abbiamo raccolto niente. Per certi versi, per come si stava incanalando la partita, possiamo ritenerci soddisfatti. Abbiamo lottato su ogni pallone. Nel primo tempo abbiamo giocato con il vento contrario e fino al momento del rocambolesco vantaggio del Pisticci, non avevamo rischiato nulla. La solita disattenzione ha poi consentito ai padroni di casa di sbloccare il risultato».

L’Ischia nel secondo tempo è cresciuta anche in seguito alle variazioni tattiche apportate da Monti per cercare di raddrizzare il risultato. Il baricentro è stato avanzato di una ventina di metri e, per larghi tratti, la partita l’ha fatta l’Ischia. «Sono soddisfatto dell’impegno che ci ha messo la squadra – spiega Monti -. Si è visto l’agonismo mostrato già in precedenti occasioni. Si trattava di uno scontro diretto, e siamo riusciti a prendere questo punto che è meritatissimo, così come fu meritato il pareggio che Pisticci conquistò all’andata. Mi è sembrato di rivedere proprio la partita che si giocò in casa nostra, quando i lucani ribatterono colpo su colpo».

Un punto che fa morale oltre che interrompere la serie di sei sconfitte consecutive. «Ho parlato con i ragazzi e sono determinati a lottare sino alla fine per la permanenza nella categoria. Dal punto di vista della motivazione non molleremo di un centimetro. Noi andremo avanti per la nostra strada – continua Monti – sperando di arrivare a fare meglio delle nostre concorrenti. Così come mi auguro che non si verifichino episodi “strani”, che accadono da qualche tempo. Spero che l’Ischia arrivi sino alla fine per giocarsi questa salvezza».

ARLEO-“E’ chiaro che ci siano sconforto ed amarezza. Non so se dimettersi servirebbe a qualcosa, ma se fosse utile a dare una scossa sono il primo a mettermi in discussione. Ne parleremo con la società”. Arriva nelle conclusioni il succo dell’intervista di Pasquale Arleo, il tecnico potentino arrivato a Pisticci con l’intento di cambiare i destini del campionato dei gialloble. Un cambiamento che non c’è stato, se è vero che oggi la squadra è penultima, nonostante tutti riconoscono che l’attuale organico sia migliore di quello con cui Valente aveva iniziato il torneo. Ma questa superiorità è rimasta solo sulla carta. “Con il tecnico – è la risposta del presidente Donato Panetta esortato a commentare le parole dell’allenatore- parleremo nei prossimi giorni. Capiremo meglio sia le sue intenzioni che le nostre, anche perché la dirigenza dovrà incontrarsi in ogni caso. Questo risultato, infatti, può far cambiare tante cose. Vincere ci avrebbe avvicinato di molto ai play out, diversamente si fa davvero dura. Una decisione, pertanto, dovremo prenderla”. Panetta non ha mezzi termini e boccia la prestazione della squadra ed il rendimento di alcuni giocatori: “Abbiamo segnato un gol casuale e subito un pareggio giusto, seppur con un gol altrettanto episodico. Il fatto, però, è che una squadra più scadente dell’Ischia non l’ho mai vista quest’anno e noi avremmo dovuto vincere. Invece abbiamo fornito una prestazione insufficiente. Per il resto abbiamo giocatori, acquistati per essere decisivi, che non sono al top. Il loro rendimento è negativo”.
In precedenza, prima di concludere lasciando dubbi su quanto potrà avvenire nei prossimi giorni, mister Arleo aveva analizzato la sconfitta. “Abbiamo giocato male – aveva detto l’allenatore – perché sentivamo molto la partita. Purtroppo questa squadra ha paura, perché gioca sempre con l’urgenza di fare risultato. Inoltre avevamo tre squalificati importanti e diversi giocatori recuperati solo all’ultimo momento e poco allenati. Nel complesso, però, credo che sotto il profilo delle occasioni noi abbiamo fatto qualcosa in più. Dopo il pareggio abbiamo avuto la grande occasione di Farinola ed inoltre Lupacchio è stato fermato irregolarmente mentre era lanciato a rete, ma l’arbitro non ha dato nemmeno il fallo, quando c’era da ammonire e forse espellere”. Poi il tecnico fa un viaggio a ritroso, fino al giorno del suo arrivo a Pisticci: “Sono venuto qui con grande umiltà. Il budget era ristretto e con la società abbiamo cercato di rispettarlo. Sapevamo che non sarebbe stato facile raggiungere la salvezza. Ma credo che fino a quando c’è la matematica, noi abbiamo il dovere di provarci”.
r.d.a.

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