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di SALVATORE SANTORO
POTENZA – Passata la “sbornia” elettorale e conclusi tutti i festeggiamenti a breve l’attività istituzionale regionale riprenderà in tutte le sue forme. E completate le procedure di legge si insedierà anche il consiglio regionale eletto il 28 e 29 scorsi.
Una squadra di 30 consiglieri regionali composta da oltre una decina di “matricole” e di veterani degli scranni di via Anzio. Il governatore è lo stesso di 5 anni fa. Vito De Filippo del Partito democratico. Molti i fedelissimi che ritornano con lui. Diverso, anche se leggermente, il rapporto di forza tra maggioranza e opposizione.
Si parte dai blocchi di partenza della nuova legislatura con un vantaggio di 19 consiglieri a 11. A favore, ovviamente, della nuova maggioranza di centrosinistra. Una squadra che conta un esponente in meno rispetto alla scorsa legislatura quando le forze in campo (almeno inizialmente) erano di 20 a 10.
C’è però una doppia opposizione. Quella più larga è composta dagli 8 del Pdl (Pici, Rosa, Napoli, Mattia, Sarra, Castelluccio, Venezia) compreso Pagliuca più i due alleati di coalizione Falotico e Mollica. L’undicesimo esponente dell’opposizione è Navazio che è la punta avanzata di Io amo la Lucania del candidato presidente che si è classificato terzo e cioè Magdi Cristiano Allam.
Promettono di stare sugli scudi e di non fare sconti all’azione politica e governativa della maggioranza dei 19. Si vedrà seduta per seduta, interrogazione dopo interrogazione.
La questione però più delicata è sempre quella che tocca a chi governa. La maggioranza che si è determinata dalla urne è composta da 10 consiglieri (compreso De Filippo) del Pd: Pittella, Folino, Viti, Straziuso, D’Alessandro, Santochirico, Braia, Restaino e Robortella. Si arriva a 13 con i tre esponenti dell’Italia dei valori: l’ex assessore Autilio, Mazzeo Cicchetti e Benedetto. Ci sono poi i 2 rieletti consiglieri regionali dell’Udc, Agatino Mancusi e Vincenzo Ruggiero che per questa volta siederanno dall’altro lato della barricata. Sarà curioso vedere, in tale contesto, Vincenzo Ruggiero non intervenire da acceso oppositore delle politiche regionali ma da voce di maggioranza. Il sedicesimo è Giannino Romaniello della Sel come portabandiera unico della sinistra lucana. E ancora rafforzano la squadra di maggioranza, Singetta dell’Api, Vita del Partito socialista e Scaglione dei Popolari uniti.
Una maggioranza diversa dunque, da quella che ha sostenuto De Filippo dal 2005 al 2010. Alla prova del voto si misurerà la tenuta. Quello che emerge immediatamente è lo snellimento dei consiglieri ex Udeurpoi diventati Popolari. Nel 2004 furono addirittura 4 anche se poi ben i tre cambiarono casacca. Questa volta invece, il partito più numeroso dopo il Pd nel centrosinistra è l’Idv. A livello nazionale i dipietristi non sempre sono in linea con le scelte poltiche del Pd. Nella scorsa legislatura Autilio però da assessore non è stato sempre molto allineato con tutta la coalizione. Non ci saranno invece, per l’area di sinistra il “fedelissimo” Giacomo Nardiello ed Emilia Simonetti che però non sempre in consiglio regionale nella scorsa legislatura ha votato “turandosi” il naso. Anzi.
A rappresentare la sinistra ma da “sponda” vendoliana c’è Giannino Romaniello. L’ex segretario della Cgil ha temperamento e carattere. C’è poi il socialista Rocco Vita che ritorna in consiglio da assessore uscente e con l’esperienza di 4 legislatura: affidabile. All’esordio Alessandro Singetta per i rutelliani di Mazzocco che secondo indiscrezioni puntano all’assessorato esterno con la Mazzoccoli. Potrebbe essere garanzia di affidabilità questo elemento in sede di voto. Si comprende in ogni caso che già la prima prova del 9 per questa maggioranza è composta dalla composizione della giunta con la quale De Filippo aprirà la legislatura. Già nelle prossime ore dovrebbe cominciare il valzer degli incontri. Al momento però, è già partita la gara a chiedere un posto da assessore. Soprattutto da chi ha avuto la “sventura” di non essere eletto.
Ovviamente non tutti (ammesso che qualcuno venga ripescato) potranno essere soddisfatti. Ma c’è di più. Anche i partiti sono già partiti alla carica e come al solito le richieste e le speranze sono maggiori dei posti a disposizione. De Filippo ha promesso un piglio «storto» per questa seconda esperienza da presidente della Regione.
E dalle scelte dell’esecutivo molte cose saranno più chiare.

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