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di Pietro Scognamiglio
ERA evidentemente fondata la preoccupazione che il sindaco Vito Santarsiero aveva espresso su quella che sarebbe stata l’interpretazione ultima dell’articolo 52 delle Noif. A conferma della voce che già circolava, il primo cittadino nella mattinata di ieri ha avuto un colloquio telefonico sia con la segreteria generale della Lega Dilettanti che con alcuni esponenti federali. “Mi hanno spiegato – racconta Santarsiero – che l’orientamento è quello di mantenere operativo il criterio messo in atto l’estate scorsa, quando le città che hanno perso la Seconda Divisione hanno avuto modo di rilanciare con una nuova società ma solo partendo da due categorie più in basso. Dobbiamo iniziare a lavorare sull’ipotesi di partecipare con il nascente sodalizio al campionato di Eccellenza lucana, considerando che anche in questo caso serve un versamento iniziale di 100mila euro a fondo perduto da produrre entro il 6 agosto”. Il primo cittadino quindi ha inteso sgomberare il campo dalle illusioni, sebbene non ci sia stato ancora un atto ufficiale ad indirizzare le future sorti del calcio potentino. La materia infatti rientra negli ambiti di applicazione del potere discrezionale in capo al presidente della Figc, ma è ovvio che le indicazioni arrivate dalla Lega competente hanno più di qualche fondamento. Ricordiamo che le Noif, negli articoli di nostro interesse, non indicano esplicitamente il principio delle “due categorie sotto”, ma la prassi è nata l’estate scorsa in analogia rispetto a quanto previsto per l’evoluzione del Lodo Petrucci (riservato adesso solo a chi perde la serie A o la serie B). In sostanza, Abete scelse di differenziare dodici mesi fa la posizione dell’Avellino (che aveva perso la Prima) da quella di Pistoiese e Sambenedettese, che invece erano retrocesse in Seconda Divisione non riuscendo poi ad iscriversi. Alla città di Avellino è stato concesso di ricominciare con un titolo di serie D, mentre a Pistoia e San Benedetto il punto di ripartenza è stato il massimo campionato regionale, rispettivamente toscano e marchigiano. In questo momento, nella stessa situazione c’è il Manfredonia, dove si sta costituendo un nuovo soggetto societario con l’intento esplicito di ottenere la serie D. Ma anche nel centro sipontino le speranze tendono a ridursi giorno dopo giorno.
OGGI L’INCONTRO Sarà su queste basi che oggi in Comune discuteranno gli imprenditori convocati da Santarsiero intorno ad un unico tavolo. “La necessità principale è quella di contarsi – commenta Nino Pomarico, presidente dell’associazione Il Mio Potenza – perchè anche in caso di Eccellenza va costruito un progetto pluriennale, valutando se ci sono le risorse per poi proseguire anche l’anno successivo in D nel caso si riuscisse a vincere subito il campionato regionale”. Come a voler dire che il problema non è trovare i 100mila euro, ma dietro ci deve essere la forza di imprenditori che scelgono di impegnarsi a lungo termine non soltanto per la poco onerosa missione di battere le altre formazioni del massimo torneo lucano. L’appuntamento in ogni caso è fissato per le ore 13, nella speranza che l’ultimo sabato di luglio non abbia indirizzato verso destinazioni più gradevoli i protagonisti invitati. Ci sarà sicuramente Geni Donofrio, che proprio nel pomeriggio di ieri sembra abbia avuto un colloquio informale col Sindaco.
AL TAR Verrà presentato intanto lunedì il ricorso alla giustizia amministrativa del Potenza Sport Club di Postiglione contro l’esclusione dalla Seconda Divisione. Alle spalle c’è un costrutto giuridico ardito, che pare avere pochissime possibilità di essere accolto. Si vedrà. Ma dagli spifferi federali si intuisce però che la strada parallela tentata dalla “vecchia” società fino allo stremo delle forze non sta certo facilitando il già difficile tentativo del nuovo corso di raggiungere la D. Ma il tempo delle ipotesi e delle chiacchiere, a questo punto, volge al termine.

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