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È quanto emerge dal consueto “Borsino delle famiglie calabresi» realizzato dall’Istituto Demoskopika. Dall’analisi emerge una stima sulla contrazione di oltre otto punti percentuali, ottenuta estendendo all’intero anno la riduzione della spesa media mensile familiare regionale e moltiplicando il dato per il numero complessivo dei nuclei familiari calabresi. Secondo l’istituto si tratta del dato peggiore degli ultimi sei anni e del quarto calo delle decisioni di spesa nell’arco temporale considerato: -1,6% nel 2005, -4,9% nel 2006, -2,9% nel 2008 e -5,5% nel 2009. «La flessione degli acquisti – rileva Demoskopika – risulta ancora più evidente se si analizza l’andamento rispetto al Prodotto interno lordo: nel corso dell’ultimo anno, il peso della spesa per consumi della famiglie calabresi sulla ricchezza regionale risulta essersi ridotto di oltre sei punti percentuali rispetto al 2004: dal 55,1% del 2004 al 49,0% del 2009». «L’analisi dei comportamenti di acquisto e delle decisioni di spesa – ha sostenuto il direttore dell’istituto Demoskopika, Nino Floro – non lascia spazio a dubbi. Il 2009 è stato l’annus horribilis per le famiglie calabresi. L’Ente Regione dovrebbe attuare una manovra di politica economica anticongiunturale capace di rilanciare una propensione al consumo solida e permanente». «Sostenere i consumi – ha precisato Floro – significa attuare azioni in grado di generare un rinnovato clima di fiducia e di sicurezza sociale che consenta alle famiglie di assumere decisioni di acquisto rilevanti quali l’abitazione e altri beni durevoli superando la mera logica di erogazioni in denaro per i generi di prima necessità». «Nel breve periodo – ha concluso il direttore dell’istituto Demoskopika – il Governo regionale proponga agli operatori il blocco temporaneo del prezzo di un paniere di prodotti di largo consumo». Secondo quanto emerge dall’analisi, la maggior parte delle voci del bilancio domestico (9 su 12) hanno subito una inversione di tendenza in negativo rispetto al 2007. Senza alcun dubbio si spende molto di meno, circa 256,2 milioni di euro (-23,03%), per «arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa» e per il «tempo libero e cultura» (cinema, teatro, acquisto libri, dvd e cd, etc.) con un taglio stimato in circa 163,7 milioni di euro (-20,74%). In rosso anche tutto ciò che riguarda le decisioni di acquisto relative agli istituti di bellezza e ai parrucchieri, alle vacanze e ai ristoranti: la flessione della categoria «altri beni e servizi» che include queste voci ha subito, nel biennio considerato, un calo del 16,38% pari a oltre 264,6 milioni di euro. A seguire le voci riguardanti «tabacchi» e «comunicazioni» che hanno fatto registrare rispettivamente una contrazione di 34,2 milioni di euro (-15,87%) e di poco meno di 70 milioni di euro (-15,57%) rispetto al 2007. Di segno negativo, infine, anche i capitoli del bilancio domestico legati alla voce «abbigliamento e calzature» con un taglio dai budget familiari di circa 217 milioni di euro (-15,11%), ai «servizi sanitari e spese per la salute» con 114,4 milioni di euro (-14,48%), agli «alimentari e bevande» con circa 613 milioni di euro (-13,19%) e, infine, la categoria relativa ai «trasporti» con un taglio di oltre 205 milioni di euro pari all’8,23%. In crescita, invece, nelle decisioni di acquisto delle famiglie calabresi, l’andamento delle rimanenti voci del budget: “istruzione» con circa 85,5 milioni di euro (+52,93%), “combustibili ed energia» con 309,2 milioni di euro (+36,67%), ed, infine, la voce «abitazione» con 101 milioni di euro (+2,99%).

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