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“Carissimi cittadini, prometto…Ho idea di fare…..Vedremo…”. Volendo usare una metafora del linguaggio bancario, queste promesse equivarrebbero ad un pagherò o al massimo ad un mutuo a tasso variabile! Nel linguaggio commerciale, invece, ci troveremmo difronte ad una vendita con diritto di recesso, qualora il prodotto non fosse di nostro gradimento. Nella vita reale, purtroppo, non sempre si può esercitare tale diritto di recesso, e i cittadini non fanno valere mai i loro diritti. Da 2 giorni (ovvero 48 ore, ovvero 2880 minuti) nel comune dove abito, di cui non posso dire il nome ma solo il cognome, “Marina di Davoli”, i cittadini sono privi, nelle proprie abitazioni, di un bene primario di cui certamente non si può fare a meno: L’ACQUA!!!
Precarie sono le condizioni igieniche di interi nuclei familiari: sanitari inservibili; padri che dopo una giornata di duro lavoro, agognerebbero di poter dare riposo alle proprie menbra stanche con un bagno ristoratore….. Questi disservizi stanno cominciando ad essere frequenti rispetto alle precedenti amministrazioni. Quello che mi preme mettere in evidenza è che nel Paese non tutti si trovano nella medesima situazione: vi sono zone dove l’acqua c’è sempre stata…. È auspicabile che, chi amministri un bene lo ripartisca, anche se in minime parti, a tutti poiché non ci sono cittadini di rango superiore e inferiore (art. 3 cost. dovrebbe essere integrato anche riguardo l’utilizzo di un bene primario come l’acqua).
E’ bello avere spiagge pulite dotate di tutti i confort (docce, scendi-spiaggia,ecc) ma sarebbe preferibile che la doccia, ognuno di noi potesse farla a casa propria e non sul lungomare.
Questa missiva vuole essere una sollecitazione per i nostri amministratori a garantire ai propri cittadini un bene ancor prima di un servizio. Volendo cogliere il lato positivo dell’intera vicenda, potremmo dire che, guardando al passato si può migliorare il presente per costruire un futuro migliore. Dagli errori altrui si deve imparare, non perseverare.

Da Vincenzo, un cittadino al servizio della propria comunità

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