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Un pensionato di Acquaro (VV), S. O., di 55 anni, è stato denunciato dal Corpo Forestale dello Stato per la cattura di volatili di specie protetta e maltrattamento di animali. Durante uno dei servizi mirati al controllo ed al rispetto della normativa sulla caccia, predisposti dal Comando Provinciale di Vibo Valentia, gli Agenti del Comando Stazione di Soriano Calabro, unitamente a personale dello stesso medesimo Comando provinciale hanno sorpreso il 55enne, in un terreno nei pressi del cimitero, mentre era intento ad esercitare l’attività di uccellagione.
Il pensionato si era posizionato sotto un albero e teneva in mano una fune collegata a due reti collocate non molto distante, fissate verticalmente a dei paletti in legno, una di fronte all’altra. Le reti avevano una lunghezza di circa quattro metri ed una larghezza di un metro circa. Nello spazio tra le due reti vi erano un cardellino imbracato con dello spago e legato ad un pezzo di legno fissato nel terreno, e del mangime sparso.
Altri uccellini erano all’interno di quattro gabbie posizionate sempre vicino alle reti. In pratica, tutti i volatili fungevano da esca per attirare altri uccelli i quali, una volta posatisi per beccare il mangime, si sarebbero trovati imprigionati dalle reti azionate con la fune dal pensionato. Gli agenti, inoltre, nascosta in un borsone, hanno trovato una gabbia con all’interno altri cinque uccellini, tra cardellini e verdoni, già catturati dal pensionato.
Il controllo a carico di S.O. Si è esteso ein località Amello, sempre nel comune di Acquaro (VV) dove, all’interno di una casetta di sua proprietà, vc’erano altre gabbie ed una voliera con all’interno altri numerosi volatili appartenenti alla famiglia dei fringillidi. Da qui il sequestro del materiale e degli animali ela denuncia dell’uomo per violazione della normativa sulla caccia, per maltrattamento di animali e per furto al patrimonio indisponibile dello Stato. Tutti i volativi rinvenuti vivi, 61 in tutto, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, sono stati liberati nel loro ambiente naturale.

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