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La morte del trentenne Domenico Palaia (nel riquadro) pone, ancora una volta, l’accento sulle drammatiche condizioni di pericolosità dell’arteria di grande comunicazione Ionio-Tirreno, conosciuta anche come Rosarno-Marina di Gioiosa. Un’altra arteria che si può chiamare “strada della morte”, progettata a cavallo tra il 1965 ed il 1970 ed inaugurata il 14 febbraio del ’90. Dallo svincolo autostradale di Rosarno all’imbocco con la strada statale 106 è lunga esattamente trentotto chilometri. La galleria Limina, con i suoi 3200 metri, si colloca al sessantottesimo posto nella graduatoria delle gallerie italiane per lunghezza. Numerose le criticità che rendono pericolosa ed insicura questa arteria gestita dall’Anas, a partire proprio dal traforo della Limina all’interno del quale si è verificato l’incidente mortale. La lunga galleria si presenta scarsamente illuminata ed è oggetto di notevolissime infiltrazioni d’acqua che, oltre a creare seri dubbi sulla capacità futura di tenuta, determinano delle vere e proprie pozzanghere che rendono l’asfalto poco aderente. La segnaletica interna è quasi assente, sono installati dei semafori di segnalazione luminosa che sono distrutti da tempo, vi è una scarsa manutenzione complessiva. Gli automobilisti entrano là dentro, insomma, facendosi il segno della croce. Le gallerie minori, invece, non sono affatto illuminate e ciò determina un forte contrasto visivo nel momento in cui si accede, soprattutto nelle giornate di sole. Lungo il tracciato i gard rail sono antidiluviani ed assolutamente insicuri, anche se su questo versante bisogna riconoscere che l’Anas ha installato in buona parte della lunghezza dell’arteria i gard rail di nuova generazione. Vi è poi la questione delle due rampe che portano al traforo della Limina (l’una sul versante tirrenico e l’altra su quello ionico) che presentano una fortissima percentuale di pendenza. I tir sono costretti a procedere con velocità molto contenute, sia in salita che in discesa e questo determina notevole pericolo per le automobili, anche a causa, purtroppo, di condotte di guida errate e spericolate.

PER LA MORTE DI PALAIA UN AVVISO DI GARANZIA
Un avviso di garanzia per omicidio colposo è stato notificato dai carabinieri di Mammola, su disposizione della Procura della Repubblica del tribunale di Locri, a un uomo di 46 anni, S.A., autista di uno dei due automezzi che, nel pomeriggio di martedì, si sono scontrati lungo la strada di grande comunicazione Ionio – Tirreno e nella cui circostanza ha perso la vita Domenico Pelaia, 30 anni, di Feroleto della Chiesa. L’attività dei carabinieri ha portato all’identificazione dell’autista del grosso mezzo nei confronti del quale è stato emessa l’informazione di garanzia.

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