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La Procura di Locri ha disposto il sequestro della cartella clinica e del foglio di ricovero nell’ospedale dal quale è evaso il boss della ‘ndrangheta Antonio Pelle, di 49 anni, detto “vancheddu”, ma conosciuto come «la mamma», ritenuto il capo dell’omonimo clan di San Luca protagonista della faida culminata nella strage di Duisburg. La Procura di Locri, in contatto con la Dda di Reggio Calabria, indaga sul reato di evasione. Il sequestro della documentazione medica di Pelle, che aveva ottenuto gli arresti domiciliari nell’aprile scorso per una grave forma di anoressia e soffriva di gastroenterite anoressica, mira a stabilire se vi possa essere stata una qualche forma di complicità da parte di qualcuno all’interno dell’ospedale.
La Procura, inoltre, sta sentendo il personale del nosocomio che è venuto in contatto con Pelle per cercare di ricostruire le ultime ore in ospedale trascorse dal boss, se ha incontrato qualcuno.
In ambienti della Procura si sottolinea che essendo Pelle agli arresti domiciliari, non doveva essere piantonato, ma sottoposto a controlli periodici, al pari di quanto avveniva quando era recluso nella sua abitazione dalla quale, fanno notare gli inquirenti, avrebbe potuto allontanarsi in qualsiasi momento. Intanto proseguono in tutta la Locride le battute dei carabinieri alla ricerca del’evaso. Fino ad ora, però, di Pelle nessuna traccia.

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