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CATANZARO – Diverse decine di persone si stanno radunando davanti alla sede della Prefettura a Catanzaro. Si tratta di dirigenti, militanti e simpatizzanti del centro-sinistra che manifestano contro le presunte irregolarità che si sarebbero verificate durante le operazioni di voto in occasione delle amministrative del 6 e 7 maggio scorsi, finite con la vittoria del candidato sindaco del centro-destra Sergio Abramo, vincente al primo turno con poco più del 50% dei consensi raggiunti.
Sulla regolarità delle elezioni si sono concentrate le contestazioni delle forze del centro-sinistra che hanno presentato esposti e dossier alla procura. Ieri è stata ufficialmente chiesta la sospensione della proclamazione dei nuovi consiglieri comunali, mentre la Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo ha aperto un’inchiesta su una presunta compravendita di voti nel cui ambito sono indagate tre persone, fra cui un candidato consigliere comunale del centro-destra. Il sindaco Sergio Abramo è stato proclamato dopo una verifica del voto relativa a tre sezioni del quartiere Lido, in cui si sarebbero verificate irregolarità. Ad accendere ancora di più il clima sulla vicenda, l’invio di una busta, contenente proiettili e minacce rivolte al prefetto Antonio Reppucci, intercettata nei giorni scorsi nei locali del centro di smistamento delle Poste a Lamezia terme.  Lo slogan scelto è l’articolo 48 della Costituzione: «Il voto è personale ed eguale, libero e segreto». Partendo da questo principio, i promotori hanno voluto organizzare l’iniziativa in corso a Catanzaro per sostenere le ragioni di quanti chiedono chiarezza sulle ultime elezioni amministrative. In piazza sono scesi i rappresentanti della coalizione di centrosinistra, dell’area di centro e della lista civica a sostegno del candidato sindaco indipendente Elio Mauro. Tra i partecipanti, il candidato sindaco del centrosinistra, Salvatore Scalzo, parlamentari e consiglieri regionali, amministratori, i sindaci di Isola Capo Rizzuto e Rosarno, Carolina Girasole ed Elisabetta Tripodi. Tutti concordi nel sostenere che le elezioni amministrative di Catanzaro del 6 e 7 sono state alterate dalle presunte irregolarità verbalizzate dagli organi competenti. 

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