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VIBO VALENTIA – Una storiaccia. Da un lato quattro balordi, dall’altro una persona affetta da problemi psichici aggredita, legata e rapinata delle chiavi di casa. Ennesimo episodio ai danni di gente indifesa. Odioso, deprecabile. Vincenzo P., 66 anni, vive da solo a Francica, piccolo centro collinare del Vibonese. I suoi genitori sono morti e lui periodicamente, quasi metodicamente, si reca a far loro visita alla Cappella di famiglia al cimitero in località “Lacco”. Fiori in mano e tristezza nel cuore.
E l’ha fatto anche questa mattina. Solo che chi voleva il suo male l’ha atteso al varco per colpirlo di sorpresa. In quattro l’hanno affrontato riuscendo a sopraffarlo in poco tempo. Calci e pugni che gli hanno provocato la frattura dello zigomo destro e la tumefazione dell’occhio. Una violenza inaudita e gratuita contro una persona che non è stata mai in grado di difendersi. Immobilizzato e quasi tramortito il 66enne è stato subito condotto in aperta campagna all’interno di un’autovettura abbandonata da tempo, una delle tante carcasse che si è soliti notare nelle zone isolate, e lì è stato legato al sedile anteriore. I quattro balordi hanno preso le chiavi della sua abitazione lasciandolo sul posto e dirigendosi verso la casa sita nel centro abitato. L’obiettivo erano le due casseforti, segno che la vittima era stata attenzionata da qualche tempo. Ma il destino, che spesso si rivale su chi compie azioni di questa gravità, ha fatto sì che all’interno non vi fosse nulla di prezioso. E a questo punto ai rapinatori non è rimasto altro che abbandonare in tutta fretta i locali e darsi alla fuga.
Vincenzo invece dopo un po’ di tempo è riuscito a liberarsi e incrociare per strada qualcuno che ha potuto prestargli aiuto. Portato al pronto soccorso, il 66enne è stato medicato con prognosi che si aggira sui 10 giorni salvo complicazioni. Scattate le indagini coordinate dal pm Michele Sirgiovanni. Gli uomini della stazione carabinieri di San Costantino e del Nucleo Radiomobile di Vibo, agli ordini rispettivamente del maresciallo La Gamba e del tenente Michele Massaro hanno iniziato le ricerche dei responsabili dell’episodio. Si tratterebbe di persone giovani, molto probabilmente del luogo, sulla cui identità gli inquirenti sembrerebbero avere già qualche sospetto.  

VIBO VALENTIA – Una storiaccia. Da un lato quattro balordi, dall’altro una persona affetta da problemi psichici aggredita, legata e rapinata delle chiavi di casa. Ennesimo episodio ai danni di gente indifesa. Odioso, deprecabile. Vincenzo P., 66 anni, vive da solo a Francica, piccolo centro collinare del Vibonese. I suoi genitori sono morti e lui periodicamente, quasi metodicamente, si reca a far loro visita alla cappella di famiglia al cimitero in località “Lacco”. Fiori in mano e tristezza nel cuore.
E l’ha fatto anche questa mattina. Solo che chi voleva il suo male l’ha atteso al varco per colpirlo di sorpresa. In quattro l’hanno affrontato riuscendo a sopraffarlo in poco tempo. Calci e pugni che gli hanno provocato la frattura dello zigomo destro e la tumefazione dell’occhio. Una violenza inaudita e gratuita contro una persona che non è stata mai in grado di difendersi. Immobilizzato e quasi tramortito il 66enne è stato subito condotto in aperta campagna all’interno di un’autovettura abbandonata da tempo, una delle tante carcasse che si è soliti notare nelle zone isolate, e lì è stato legato al sedile anteriore. I quattro balordi hanno preso le chiavi della sua abitazione lasciandolo sul posto e dirigendosi verso la casa sita nel centro abitato. L’obiettivo erano le due casseforti, segno che la vittima era stata attenzionata da qualche tempo. Ma il destino, che spesso si rivale su chi compie azioni di questa gravità, ha fatto sì che all’interno non vi fosse nulla di prezioso. E a questo punto ai rapinatori non è rimasto altro che abbandonare in tutta fretta i locali e darsi alla fuga.
Vincenzo invece dopo un po’ di tempo è riuscito a liberarsi e incrociare per strada qualcuno che ha potuto prestargli aiuto. Portato al pronto soccorso, il 66enne è stato medicato con prognosi che si aggira sui 10 giorni salvo complicazioni. Scattate le indagini coordinate dal pm Michele Sirgiovanni. Gli uomini della stazione carabinieri di San Costantino e del Nucleo Radiomobile di Vibo, agli ordini rispettivamente del maresciallo La Gamba e del tenente Michele Massaro hanno iniziato le ricerche dei responsabili dell’episodio. Si tratterebbe di persone giovani, molto probabilmente del luogo, sulla cui identità gli inquirenti sembrerebbero avere già qualche sospetto.  

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