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GRASSANO – Avere responsabilità amministrative in una cittadina di provincia, lontano dai centri decisionali della regione, diventa sempre più difficile. A sostenerlo è  l’assessore alle Attività produttive, Ambiente e Territorio del Comune di Grassano, Domenico Zacchei,  il quale, indispettito dagli ennesimi ostacoli frapposti a iniziative che avrebbero lo scopo  “di alleviare le difficoltà economiche della comunità” , prende carta e penna e decide di raccontare i mille ostruzionismi che egli è costretto a subire nell’esercizio del suo mandato. E per farlo ha scelto il Quotidiano della Basilicata.

Nel suo sfogo, Zacchei scrive che si è risolto a fare questa denuncia pubblica perché non ne può più di vedere lavori che non partono per problemi amministrativi oppure legati a una burocrazia obsoleta o, ancora, ai voncoli governativi imposti dalla crisi economica che attraversa il nostro Paese. “Insomma – scrive l’assessore grassanese – dopo l’ennesimo fallimento mi trovo costretto a denunciare

con disappunto che svolgere la mansione di assessore in un comune medio-piccolo come il nostro  non ti permette di amministrare in maniera tranquilla e soprattutto efficace la città”. “A volte – continua – ho la sensazione di essere un cittadino qualunque e non un delegato del popolo eletto democraticamente con mandato di rappresentare la comunità e al quale è stata data la facoltà di prendere decisioni amministrative per l’intera collettività”.

Zacchei non esita a puntare il dito anche contro coloro che dovrebbero assisterlo e agevolarlo nei suoi compiti amministrativi. “In questi anni – afferma –  non ho mai fatto pesare il ruolo  politico del mio mandato, cercando di privilegiare l’efficienza amministrativa e cercando di instaurare con tutti i dipendenti comunali un rapporto basato sul rispetto  dei ruoli ricoperti da ciascuno. Ma puntualmente mi ritrovo a dover constatare che le direttive e gli indirizzi dati vengono disattesi o trovano ostacoli posti proprio  dai funzionari. Molti atti amministrativi sono fermi, e spesso,  anche quelli di ordinaria amministrazione, che potrebbero essere di aiuto per le imprese e i cittadini trovano un grossissimo scoglio che si chiama  Bilancio. Insomma: i veri gestori della cosa pubblica sono proprio i funzionari e i loro dipendenti”. L’assessore prosegue facendo cenno ad alcuni lavori che sono pronti per partire oppure già in corso d’opera che finiscono mper anerarsi per l’inerzia dei dirigenti amministrativi. ” Ci sono in sospeso il rifacimento della pubblica illuminazione, il bando della raccolta differenziata che ci ha visto impegnati col sindaco Francesco Sanseverino  e l’intera giunta per mesi. L’obbiettivo era quello di rinvenire fondi  affinché si potessero evitare aumenti di tasse, strada più facile da seguire se si vuole fare cassa. Poi ci sono opere  che devono essere ultimate: come in zona cinti e in via roma, per non parlare dei lavori per il rifacimento della facciata della casa comunale. E, per ora,  mi fermoqui“ per ora”. “Se poi, a tutto questo aggiungiamo il problema del Patto di Stabilità – termina l’assessore alle Attività produttive –   significa che è venuto il momento di fare un’analisi seria del ruolo della politica. Un’autocritica che andrebbe fatta anche a livello centrale. Si pensi al fallimento di molte imprese creditrici nei confronti dello Stato, le quali ricevono i  soldi dovuti loro per lavori assegnati loro dAlla Pubblica Amministrazione quando hanno  già smesso l’attività lavorativa”.

provinciamt@luedi.it

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