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COSENZA – Era nata come bocciodromo. Subito dopo (e senza dare agli amanti delle bocce il tempo di giocarci almeno una partita) è stata utilizzata per la celebrazione dei processi antimafia (prendendo così la denominazione di “aula bunker”). Quindi è rimasta tristemente chiusa, coi topi che mangiarono l’intero impianto elettrico, causando danni per migliaia di euro. C’è chi ha poi pensato di farne un Palazzetto dello Sport.
Ora la struttura, ubicata in via degli Stadi a Cosenza, è al centro di un’inchiesta aperta dalla Procura bruzia che ha inteso fare luce sulla concessione (nell’ottobre del 2012) della stessa – con apposita delibera da parte del Comune di Cosenza, proprietario dell’immobile – all’associazione “Cosenza Guida sicura”. Intento di quest’ultima era quello di realizzarvi una scuola di guida sicura e un museo dedicato alle auto di corsa e in particolare alle Ferrari. Il Comune nel maggio del 2013 le revocò però la concessione per una serie di motivi, tra cui la congruità del canone e della durata dell’affidamento e la lettera con cui la Ferrari scrisse di non essere coinvolta in nessun progetto su Cosenza. Il responsabile dell’associazione, però, ancora oggi non vuol saperne di lasciare la struttura e si è rivolto anche al Tar.
La Procura, insomma, non poteva non indagare, Da qui l’apertura di un fascicolo per capire come si è giunti a tale concessione, che alla fine ha creato più di un grattacapo al Comune. L’ipotesi di accusa è abuso di ufficio. Tre le persone “avvisate”. Si tratta di Katya Gentile (figlia di Pino Gentile, assessore regionale ai Lavori Pubblici), all’epoca dei fatti vicesindaco di Cosenza, Giacomo Fiertler, tra i fondatori della “Cosenza Guida Sicura”, ex marito della Gentile, e Domenico Cucunato, dirigente comunale, all’epoca dei fatti assegnatario ai Lavori Pubblici.
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