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QUANDO a un certo punto della “Storica parata dei turchi” – e sullo storico le opinioni divergono – è apparsa quella gabbia con dentro due lupi – lupi che poi qualcuno ha precisato essere dei cani lupo cecoslovacchi – più di qualche potentino si è domandato se si trattasse di una parata in onore di San Francesco che, però i lupi – e non solo loro – non li teneva  di certo in gabbia e per di più ci parlava anche. Ma San Francesco era San Francesco. Il comitato scientifico che ha volutamente  ingabbiato per circa 4 ore quei due poveri animali –  ma non sarebbe cambiato niente se si fosse trattato di conigli piuttosto che di gatti –  è ben altra cosa. Il tutto, va detto, è avvenuto con l’assenso del proprietario dei due poveri animali – animali terrorizzati dai rumori e dalla confusione – e sotto lo sguardo vigile di alcuni agenti del Corpo forestale che avrebbero dovuto aprire quelle gabbie e salvare quei “lupi” piuttosto che avallare una barbarie. Ma i soliti ben pensati si sono preoccupati solo e soltanto di additare i “Portatori del Santo” per i fiumi e fiumi di vino consumati durante il pranzo a largo Pignatari. Come se fossero loro i responsabili dei limiti che ciascuno dei partecipanti ha o meno saputo imporsi. Ma tanto quella del vino e degli “ubriaconi” è storia nota e arci nota e questa sì che fa parte della storia legata ai festeggiamenti per San Gerardo.

Difficile comprendere, invece, cosa centrino i lupi con la “Parata” che dovrebbe rievocare l’ingresso in città del conte Guevara (1578), il periodo in cui San Gerardo fu vescovo di Potenza (1.111 ) e la Potenza dell’800 raccontata dalla storico Riviello.

Misteri della “fede” verrebbe da dire.

Per fortuna che su Fb più di qualcuno abbia detto la sua su quella che è stata definita una barbarie. E come dar torto loro. Non solo per il trattamento subito dai due poveri lupi ma anche perché nessuno ha compreso  le ragioni storiche – se queste possono essere considerate come attenuanti – della gabbia con dentro due animali sofferenti. Legambiente e Wwf Basilicata hanno «giudicato ignobile lo spettacolo». Un episodio «inutile crudeltà  che speriamo non si ripeta nei prossimi anni». Molto più dura la Ola che ha chiesto di sapere «chi ha  consentito questa vera e propria barbarie, non solo di cattivo gusto». Non solo: «Perché le forze dell’ordine presenti numerose lungo il percorso della parata dei turchi non sono intervenute?».

Il presidente del Comitato scientifico, Antonella Pellettieri, così su Fb ha legittimato la sua decisione: “I lupi sono un animale in estinzione: scompariranno se non saranno tutelati…. E allora scegliere di farlo conoscere a tutti perchè è nostro patrimonio, ci appartiene, non significa maltrattarlo. I lupi stanno nelle gabbie perchè sono animali pericolosi ma si poteva accarezzarli, vederli, toccarli un pochino, guardare i loro occhi teneri e dolci e farli diventare ancora più nostri..”. Il post continua ma ci fermiamo qui visto che i cittadini, più che occhi dolci, hanno visto occhi impauriti. Il commento più arguto è stato quello di Francesco Scaringi, presidente dell’associazione “Basilicata 1799”, che ha bocciato proprio tutto. “Una sfilata priva di significato sia storico che “leggendario”. Un papocchio costruito per uno sfoggio di pseudo costumi storici senza senso. Una ragazza non italiana mi ha detto di non avere capito di cosa trattasse la sfilata perché non riusciva a “leggere” ciò che passava. Una brutta imitazione si sfilata storica. Pseudo folk, pseudo stirica ma si sa che tutto fa spettacolo. Una Potenza paesana che merita molto di più della sua “tradizione” cioè un po’ di “cultura”. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito solo ad auto celebrazioni (…). Che noia, adesso capisco perché i ragazzi si ubriacano per divertirsi”.

a.giammaria@luedi.it

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