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Un percorso lungo è stato fatto. Matera è arrivata ad un passo dalla decisione, dal sapere se sarà capitale della cultura nel 2019.
Non era scontato che accadesse. Un percorso sofferto e con molte incognite e difficoltà.
Non un percorso semplice. Ma oggi c’è la consapevolezza che può risultare un percorso vincente, a pochi giorni da un obiettivo, in piena corsa per un traguardo a tratti insperato e di fronte anche a segnali, altrui, di insofferenza che non mancano.
Matera mette da parte, giustamente, idee e critiche sulle scelte venute da lontano di Verri prima e Grima poi, dei costi che hanno comportato e del coinvolgimento della città e delle sue professionalità nella candidatura a capitale della cultura.
E’ certo che le differenze emerse in questi mesi sono ancora tutte lì, a giusta ragione di ciascuna delle parti. Il passo ulteriore che, forse, non era totalmente atteso è un altro ed è quello che porta ad accantonare diversità, differenze, opinioni legittime ed in qualche caso più che giustificate per guardare ad un obiettivo che c’è davanti e che potrebbe, magari, diventare anche realtà.
Capire quali sono i risultati che si arriverà a raggiungere sarà un compito del tempo. Ma di certo in questo momento le parole di Verri sui guadagni e sulla gestione del Comitato sembrano lontane anni luce. Era solo il 28 agosto 2013 quando spiegava che: «Questo tipo di polemica sui miei guadagni non mi tocca, tutti sanno quanto guadagno e soprattutto tutti possono dire quanto sono presente a Matera» ribatteva con decisione, «inoltre quello che io prendo, sono tremila euro al mese netti lo sanno tutti e non da oggi».
Oggi il percorso di candidatura è arrivato sostanzialmente a compimento, il dossier è stato presentato, la visita dei commissari è alle spalle e davanti rimane solamente l’ultimo vero step cioè quello dell’audizione di giovedì prossimo a Roma. Matera i suoi esami li sta superando, poi entrare nella polemica o nella discussione, che non smetterà di esserci, se si poteva far meglio o se era meglio riferirsi a risorse del territorio rimane una questione diversa.
Di certo però oggi si raccoglie (ciò che colpisce è soprattutto all’esterno) un entusiasmo nel progetto che è stato presentato e che in molti continuano a vedere tra i rivali in campo, come quello favorito per arrivare al successo finale.
Una presa di posizione che emerge esplicitamente da alcune dichiarazioni recenti del sindaco di Lecce o indirettamente da alcuni timori del direttore di Siena 2019. E’ la testimonianza che le scelte, il lavoro fatto hanno e stanno dando comunque alcuni riscontri. Le stesse parole di Jordi Pardo, non scontate al termine della visita della commissione sono un altro sintomo di un percorso in atto. Il compito sarà quello, comunque vada, di non arrestarlo. E di dimostrare che Matera davvero sotto questo profilo ha le carte in regola per svoltare.

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