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POTENZA – Lo avrebbero scoperto con “le mani nel sacco” e allontanato dall’ufficio senza troppi convenevoli. Mentre i militari delle Fiamme gialle stanno ancora indagando per ricostruire l’ammontare di quanto sospettano che avrebbe intascato da alcuni ignari contribuenti alle prese con le loro cartelle esattoriali.
Si chiama Vincenzo Labbate il presunto esattore infedele di Accettura al centro dello scandalo partito quest’estate dall’agenzia di Equitalia di Potenza, e finito di recente sui tavoli della Procura della Repubblica.
Labbate, che ha 54 anni, è un personaggio molto noto in paese per il suo attivismo sociale e sindacale. Suona nella banda ed è tra gli animatori della parrocchia di San Nicola. Risulta anche tra gli amministratori del blog Accetturaonline.it, da dove pubblica notizie e trasmette 24 ore su 24 le immagini riprese dalla webcam piazzata alla finestra della sua abitazione, così i tanti emigrati possono seguire il passaggio del Maggio da ogni parte del mondo.
Un’insospettabile insomma, rispetto a quanto denunciato agli inquirenti dal responsabile di Equitalia, dove ha lavorato per anni come agente della riscossione.
Contattati dal Quotidiano i dirigenti dell’ex intendenza di finanza non hanno voluto «confermare né smentire» nulla. Ma anche questo è significativo, quantomeno dell’imbarazzo per la situazione.
Ora la questione è al vaglio degli investigatori, che hanno già acquisito all’Agenzia delle entrate numerose pratiche di cui Labbate si sarebbe occupato. Più o meno correttamente. Si suppone.
Ma le voci in paese sul suo stile di vita, condite forse anche da un pizzico d’invidia, circolavano da tempo. Come sulla bella casa ristrutturata di recente proprio nella piazza del paese (quella con la webcam tanto per capirsi); o la «residenza di campagna» in contrada Serra del Garbo, già ribattezzata “Masseria quattro camini”. Niente di strano se uno è un grande risparmiatore abituato a fare enormi sacrifici. Invece Labbate non si sarebbe fatto mancare proprio nulla.
Contattato dal Quotidiano il presunto esattore infedele non è voluto scendere nel merito della sua vicenda. «Al telefono».
Ha negato anche la notizia del suo licenziamento da Equitalia: «la smentisco». O meglio «un pizzico di verità» ci sarebbe, in fondo. Ma al telefono non se ne parla.
Impossibile sapere di più dei sospetti sulla gestione delle cartelle esattoriali e i soldi dei contribuenti. «Non è così. Sono tutte notizie false. Avete preso un abbaglio».
A condurre l’inchiesta sono i militari dell’aliquota di polizia giudiziaria delle Fiamme gialle del Tribunale.

l.amato@luedi.it

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