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MATERA capitale europea della cultura è certamente anche un grande punto a favore di Salvatore Adduce nell’ottica delle Comunali 2015. La voglia di ricandidarsi del sindaco non è mai stata un mistero ed oggi con questo risultato in tasca avrà certamente una carta importante da giocarsi.
Il domino delle candidature che si era fatto spazio nelle scorse settimane riparte in queste ore ma riparte, per alcuni anche sorprendentemente da Adduce. In molti sanno infatti che un risultato negativo di Matera nella corsa alla candidatura avrebbe probabilmente chiuso le porte ad un Adduce bis. Ora lo scenario cambia sostanzialmente, non abbastanza probabilmente da considerare i giochi chiusi ma di sicuro Adduce ha una carta importante, fondamentale da potersi giocare. C’è da dire che se intorno alla candidatura si sono concentrati il sostegno di molte parti della società e della politica materana (che con il tempo si sono coagulati intorno all’obiettivo), attorno al primo cittadino non sono mancati scogli quasi insormontabili nel corso del cammino di questi anni.
Dagli scivoloni urbanistici (Mulino Alvino innanzitutto) alle questioni gestionali con molti contratti in proroga ed una difficoltà di cambiare marcia, dai dubbi sulla Ztl (funziona o non funziona?), alla situazione sui rifiuti. Le spine proprio non mancano.
Il tutto condensato da una maggioranza molto labile politicamente e clamorosamente esigua numericamente per quanto sia riuscita a coagulare nel tempo anche pezzi sparsi, originariamente eletti all’opposizione. La marmellata politica che si è creata non è stata certo il massimo per gestire questi anni ed oggi probabilmente la vittoria di Matera (e di Adduce) rimescola le carte dell’equilibrio politico, in maniera a tratti sorprendente.
Non abbastanza però da chiudere i giochi anche perchè le diverse anime del centrosinistra e del Partito Democratico avevano manifestato in più circostanze il proprio malessere nelle ultime settimane. Basti pensare che solo la presenza della minoranza aveva portato al via libera allo statuto della Fondazione in prima convocazione in Consiglio comunale perchè la maggioranza non riusciva da sola a garantire il numero legale. Assenze di pezzi importanti del Partito Democratico, antezziani in testa ma non solo e di alleati fedeli del centrosinistra che con l’Amministrazione Adduce non hanno mai particolarmente legato. Una conferma estrema che da un punto di vista politico la tenuta dell’Amministrazione è stata tutt’altro che solida e che in molte parti dello stesso Pd da Antezza a Santochirico, agli stessi neopittelliani l’Adduce bis non viene visto proprio con entusiasmo. Anzi fino a venerdì sera non veniva visto affatto. Oggi bisognerà pensarci ma il Pd e il centrosinistra (sofferti i rapporti politici in questi mesi dai Socialisti all’Italia dei Valori, fino alla Sel) non sembrano aver metabolizzato appieno l’idea di un Adduce bis.
E’ vero dunque che questo risultato cambia di molto le prospettive future e che in politica l’equilibrismo è all’ordine del giorno ma appare difficile immaginare che dentro e fuori al Partito Democratico si possano coagulare attorno ad Adduce automaticamente le forze in campo. Appare difficile immaginare, oggi, che velleità come quelle che si affacciano, non ufficiali ma verosimili da Braia a Santochirico, da Tortorelli a Cotugno possano tutte quante ed improvvisamente mettersi da parte nel nome di Adduce e di Matera 2019. Uno scenario a tratti imprevedibile, probabilmente irrealizzabile. Almeno non subito. Di certo, per esempio i grillini e lo stesso Franco Stella saranno in campo contro Adduce. Ma la partita vera, da aprirsi nelle prossime ore, sarà quella interna al Pd e al centrosinistra. E partirà da un presupposto: primarie sì o primarie no. Fino a venerdì la parte che sostiene Adduce ripeteva: “non si possono fare primarie con il sindaco in carica in campo”. Oggi Adduce, più forte, potrebbe anche decidere di affrontare le primarie?
Matera 2019 ha riaperto la partita per le Comunali 2015 e Salvatore Adduce è ritornato in pole position.

p.quarto@luedi.it

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