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LAGONEGRO – «Basta morire di lavoro: la costituzione di un osservatorio strutturato sulla questione della sicurezza non è più rinviabile». Sono le parole di apertura di un comunicato stampa durissimo diffuso ieri mattina da Enzo Iacovino della Fillea Cgil e da Angelo Summa, segretario generale della confederazione di Potenza, poche ore dopo l’ennesimo incidente mortale avvenuto ad un operaio in servizio su un cantiere della Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, tra le uscite di Padula-Buonabitacolo in Campania e Lagonegro nord. L’uomo, Domenico Setaro di 60 anni, originario di Corleto Monforte  in provincia di Salerno e padre di famiglia, lavorava in un tratto del secondo macro-lotto per conto della ditta Pagani-Ascolillo, con sede a San Rufo nei pressi di Sala Consilina, della quale era dipendente da molto tempo. Intorno alle otto si stava apprestando, probabilmente da solo secondo le prime ricostruzioni fornite agli inquirenti, al posizionamento di segnaletica di cantiere mobile per permettere successivamente a squadre di tecnici specializzati di installare cavi e apparecchiature per la videosorveglianza, mentre i suoi colleghi lo precedevano, qualche centinaio di metri più avanti in direzione sud, all’interno del mezzo di servizio utilizzato per gli spostamenti. All’altezza del chilometro 117, in località Tempa ospedale immediatamente a ridosso di una galleria che doveva essere cablata, Setaro è stato travolto da un camper che lo avrebbe centrato in pieno alla nuca colpendolo con lo specchietto destro retrovisore e frantumandogli il capo sul colpo a causa della forte velocità e della violenza dell’impatto. Sul punto dell’incidente insieme ai rilievi col gessetto effettuati dalla polstrada che rimaneva molto cauta sulla dinamica di quanto avvenuto, era ancora visibile in tarda mattinata una estesa chiazza di sangue e il direttore sanitario della Asl di Lagonegro Antonio Gagliardi, presso il cui nosocomio l’uomo è stato immediatamente condotto dai soccorritori, ha affermato che Setaro sarebbe «arrivato al Pronto Soccorso già deceduto, con il cranio distrutto, mentre adesso il cadavere è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria in attesa dell’esame autoptico» il quale terrà questa mattina alla presenza del medico legale designato dalla Procura. Grande sconcerto tra i colleghi e «sentimento di cordoglio appesantito da un forte impulso di rabbia e di rammarico» ha commentato ancora Summa, che si era recato prima in autostrada e poi in ospedale dove ha incontrato i familiari di Domenico Setaro, increduli e straziati dal dolore. «Ormai è necessario convocare d’urgenza  un tavolo in prefettura – aggiunge – così come richiesto dalle organizzazioni sindacali di categoria, con tutti i soggetti preposti per legge alle funzioni di controllo, vigilanza e sicurezza, per fare chiarezza su errori e/o colpevoli omissioni: i tempi di consegna pur importantissimi di opere di interesse nazionale non possono essere accorciati allungando la lista dei morti sul lavoro. Non è pensabile né ulteriormente accettabile – conclude – sacrificare il livelli di sicurezza delle condizioni di lavoro e l’incolumità degli operai in funzione della ottimizzazione dei tempi  e dei risparmi sui costi sostenuti da aziende appaltatrici e subappaltatrici».

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